Vandalizzata targa Peppino Impastato | Palermo | Quartiere Cep | Mafia
VANDALIZZATA TARGA PEPPINO IMPASTATO – Un vergognoso gesto di oltraggio alla memoria di una figura simbolo della lotta alla mafia. A Palermo è stata vandalizzata una targa dedicata a Peppino Impastato, il giornalista e attivista ucciso nel 1978 a Cinisi per le sue denunce contro Cosa Nostra. La targa era stata affissa ieri, nel quartiere Cep nel capoluogo siciliano. A dare notizia del gesto è stato un comunicato del Movimento 5 Stelle palermitano, che ha aggiunto: “È ancora lungo il percorso di crescita culturale da portare avanti, e per combattere realmente la mafia dobbiamo impegnarci tutti affinché i cittadini reagiscano davanti a eventi del genere”.
Targa Peppino Impastato vandalizzata a Palermo | La foto
“A distanza di poco più di un mese dalla ricorrenza della morte di Peppino Impastato, vittima di mafia, ci ritroviamo a commentare una notizia triste per Palermo”, è il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook del M5S Palermo. Viene poi ricostruito l’accaduto. “Ieri – hanno fatto sapere gli attivisti pentastellati nella didascalia di una foto- nel quartiere Cep è stata affissa una targa nella villetta intitolata a Peppino Impastato, simbolo della lotta antimafia, che ha perso la vita per contrastare ‘Cosa nostra’. In una sola notte, nel quartiere periferico di Palermo, la targa, inaugurata ieri, è stata ritrovata questa mattina vandalizzata”.
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Quindi, si legge ancora nel post: “È ancora lungo il percorso di crescita culturale da portare avanti, e per combattere realmente la mafia dobbiamo impegnarci tutti affinché i cittadini reagiscano davanti a eventi del genere. Il Movimento 5 Stelle di Palermo esprime vicinanza a tutti i residenti del Cep, alle scuole, alla parrocchia e all’Associazione San Giovanni Apostolo, che ogni giorno con azioni concrete portano avanti i valori di legalità e di rispetto delle istituzioni, per questo atto che oltraggia la memoria di Peppino Impastato, e invita tutte le parti politiche e la cittadinanza a esprimere solidarietà e a mostrare reale vicinanza con la propria presenza”.