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    Vaiolo delle scimmie, il timore degli esperti: “Forse si è adattato all’uomo, è la prima volta che si comporta così”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 20 Mag. 2022 alle 10:59

    Vaiolo delle scimmie, il timore degli esperti: “Forse si è adattato all’uomo”

    “È la prima volta che si comporta così” lo dichiarano gli esperti dall’Ecdc, l’European Centre for Disease Control, commentando il numero sempre più crescente di casi registrati in Europa di vaiolo delle scimmie: il timore, infatti, è che il virus possa essersi adatto all’uomo e abbia imparato a contagiare gli essere umani senza bisogno di un contatto con un animale.

    Fino ad ora, infatti, il vaiolo delle scimmie, o monkeypox, aveva colpito viaggiatori provenienti dall’Africa o al massimo i loro conviventi.

    Dal 14 maggio scorso, invece, il virus ha colpito una ventina di pazienti in tutta Europa, che non avevano mai viaggiato nei luoghi considerati a rischio.

    Tra questi c’è anche un italiano, attualmente ricoverato all’ospedale Spallanzani di Roma dove è stato trasferito dal pronto soccorso del Policlinico Umberto I, sempre nella Capitale.

    Il primo caso registrato in Italia di vaiolo delle scimmie è un giovane, recentemente rientrato dalle Canarie, che si è recato in ospedale dopo che il suo viso si è riempito di bolle.

    Le pustole, infatti, sono una delle caratteristiche del virus: partono dal viso per poi estendersi sul tronco e arrivare fino ai genitali.

    Al momento vi sono anche due altri casi sospetti, registrati sempre a Roma. Entrambi sono in attesa di un test di conferma, ma i sintomi lascerebbero pochi dubbi.

    Tutti e tre i pazienti sono in isolamento allo Spallanzani e in discrete condizioni. “Al momento i tre casi osservati e gli altri casi verificatisi negli altri paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità” fanno sapere dall’ospedale specializzato nella cura delle malattie infettive.

    “È la prima volta che troviamo catene di trasmissione senza legami con l’Africa centrale od orientale” è stato invece il commento dall’Ecdc, che ha aggiunto: “Questi sono anche i primi casi al mondo osservati nella categoria di uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini”.

    Nei prossimi giorni il virus verrà sequenziato per capire se possa essere mutato e diventato trasmissibile da uomo a uomo. Nel caso in cui il focolaio dovesse estendersi, come sottolinea La Repubblica, potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di una campagna vaccinale per i fragili e per i giovani.

    Il vaccino contro il vaiolo, che in Italia è terminato nel 1981, infatti, offre una discreta protezione anche contro il vaiolo delle scimmie.

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