Medici da reperire “tassativamente” per effettuare “turni di 12 ore”. Ecco la strategia della Regione Lombardia per sopperire alla carenza di sanitari per il piano vaccinale. Si preferisce sfruttare le poche persone disponibili, invece che risolvere un problema strutturale.
La richiesta nella lettera del dottor Peter Assembergs, direttore dell’ospedale di Treviglio, è solo l’esempio emblematico di come viene gestita questa campagna di vaccinazioni anti Covid.
La polemica Stato-Regione Lombardia per i vaccini
E, come al solito, tra governo e Regione è partito lo scarica barile. L’accusa dell’Assessore alla Sanità Letizia Moratti: “Arcuri non ci manda il personale per vaccinare”. La replica del Commissario: “È falso, abbiamo inviato 229 tra medici, infermieri e sanitari ma solo 4 sono al lavoro, gli altri attendono le visite mediche da Ats”.
Secondo Moratti, tutto è pronto per organizzare la ‘fase 2′ della vaccinazione, “ma è necessario che il commissario Domenico Arcuri assicuri certezze su due fronti ben precisi per i quali si è impegnato. Innanzitutto, l’invio promesso di un apporto di risorse umane aggiuntive. Arcuri ha previsto l’arrivo in Lombardia di personale sanitario a supporto, medici ed infermieri, ma ad oggi nessuno si è visto. Per febbraio si attendono 123 unità, fino a un massimo nei mesi estivi di 2.544 addetti al mese per giugno, luglio ed agosto”.
Ma per Arcuri “Moratti parla di 123 fra medici, infermieri e assistenti sanitari ma in realtà, il personale aggiuntivo già selezionato e destinato alla Lombardia è di gran lunga maggiore: si tratta, infatti, di 229 fra medici, infermieri e assistenti sanitari”.
Il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid nel dettaglio sottolinea che i professionisti inviati finora sono “12 da parte dell’Ats Val Padana, 10 dell’Ats Pavia, 43 dell’Ats Brescia, 13 dell’Ats Brianza, 27 dell’Ats Bergamo, 28 dell’Ats Insubria e 86 dell’Ats Milano. Infine, 6 hanno effettuato le visite mediche presso l’Ats della Montagna ma sono in attesa di ricevere dalla stessa Ats l’idoneità”.
Manca più della metà del fabbisogno
Stando ai numeri, il fabbisogno di personale aggiuntivo per la vaccinazione anti covid di Regione Lombardia era di oltre 1.000 operatori impegnati per la prima fase. Sono stati assegnati 460 , tra medici e infermieri e assistenti sanitari. I 229 che cita il Commissario – selezionati dalla società interinale Man Power, aggiudicatrice dell’appalto nazionale – rappresentano, quindi circa metà dell’assegnato e meno di un quarto del fabbisogno.
Leggi anche: 1. Tutti esaltano il silenzio di Draghi, ma se il Governo non parla si rischia solo più confusione (di Giulio Cavalli); // 2. Salvini: “Lockdown a Pasqua irrispettoso”. Zingaretti gli risponde: “Continua a sbagliare”; // 3. Covid, 6 regioni rischiano la zona arancione. Stretta rafforzata per Bologna; // 4. Draghi al vertice Ue chiede di accelerare sui vaccini e invoca la linea dura per le aziende inadempienti; // 5. Vaccino, Merkel: “Tutti d’accordo su passaporto sanitario digitale in Ue. Pronti per l’estate”