In Lombardia i vaccini antinfluenzali non basteranno per tutti: lo certificano sia i numeri di una circolare regionale, sia una mail interna inviata mercoledì 25 novembre dall’Ats di Milano ai medici generici della Regione. Questo il testo della mail inviata da un dirigente dell’Ats, Agenzia di Tutela della Salute: “Gent.m0/a collega, la Direzione Generale Welfare segnala che, per un ritardo di consegna da parte della ditta produttrice ed in considerazione delle ultime 200mila dosi di Fluad Trivalente disponibili per i MMG, la “seconda tranche” prevista per gli over 65 NON verrà gestita in DPC, cioè non sarà consegnata attraverso le farmacie, ma verrà gestita direttamente dalle ATS”.
Ma quali sono i veri numeri dei vaccini in Lombardia? Noi di TPI abbiamo potuto leggere l’ultima circolare regionale, in cui si parla di 1 milione e 300 mila dosi consegnate. Sembrerebbe anche un numero notevole, ma basta dividerlo per i medici generali che stanno sul territorio (cioè 5.602) e si capisce immediatamente che ogni medico ha in mano solo 234 dosi di antinfluenzale. Facendo poi la stessa operazione matematica per il Fluad, il vaccino trivalente, si otterranno circa 35 dosi a medico, che sommate alle 234 danno un totale di 270 dosi. Peccato che i medici della mutua abbiano però dichiarato una media di 600 soggetti target (ovvero quei pazienti cronici e over 65 che sono più a rischio). Restano dunque fuori dai radar circa 300 pazienti per ogni medico curante.
In questa circolare c’è anche scritto che oltre ai pazienti cronici e agli over 65, “bisogna dare priorità agli operatori sanitari”. Bene, gli operatori sanitari in Lombardia sono 300mila. Come possono bastare le dosi descritte dall’ATS per soddisfare questo numero di gran lunga superiore?
La notizia è stata subito commentata da Maria Carmela Rozza, consigliere regionale del Pd alla Regione Lombardia, che ha rilasciato a TPI la seguente dichiarazione: “Siamo arrivati alla fine della campagna vaccinale e ancora non è chiaro dove le persone che ancora non si sono vaccinate debbano andarsi a vaccinare. Le quantità rischiano davvero di non coprire tutti i richiedenti”.
Insomma, le raccomandazioni del ministero della Salute di anticipare la campagna di vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ottobre non sono servite a niente. Alla fine di novembre non solo le persone vaccinate sono pochissime, ma i vaccini non basteranno per tutti. Non quelli della sanità pubblica almeno. E i privati ne approfittano: per chi resta fuori dagli elenchi dei medici di base, il San Raffaele di Milano si è già attrezzato per aumentare il prezzo del vaccino antinfluenzale da 55 a 65 euro.
Le altre esclusive di TPI sui vaccini: 1. “La Lombardia ha già finito i vaccini antinfluenzali”. La mail di Ats Milano rivela la catastrofe del modello lombardo 2. “Nessun richiamo ai bambini perché non hanno abbastanza dosi di vaccino”: l’accusa delle mamme all’Ats di Milano