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    Come sarà distribuito il vaccino anti-Covid in Italia? La bozza del piano del Ministero

    Credit: Pixabay
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 15 Nov. 2020 alle 12:42

    Come sarà distribuito il vaccino anti-Covid in Italia? La bozza del piano del Ministero

    Nella prima parte del 2021 dovrebbero arrivare anche in Italia le prime dosi dell’attesissimo vaccino contro il Covid-19. La Commissione europea e il Governo italiano hanno stipulato già diversi accordi con alcune case farmaceutiche per assicurarsi un numero sufficiente di flaconi: il primo vaccino anti-Covid disponibile potrebbe essere quello della Pfizer, i cui test hanno fatto registrare finora un’efficacia del 90%. Secondo indiscrezioni di stampa, a gennaio 2021 potrebbero arrivare in Italia le prime dosi: circa 1,7 milioni. Come saranno distribuite? E come si procederà nei mesi successivi, quando la dotazione aumenterà?

    Il Governo italiano sta lavorando a un piano per assicurare una distribuzione efficace e capillare, con attenzione prioritaria alle fasce più fragili. Ieri, sabato 14 novembre, il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha dichiarato durante una conferenza stampa che è in corso un confronto con le Regioni e che “nei prossimi giorni” il ministro Speranza illustrerà il piano.

    Piano vaccino Covid Italia: il ruolo di Arcuri

    Nei giorni scorsi il Governo ha annunciato che il responsabile del piano per la distribuzione del vaccino contro il Covid-19 sarà Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza pandemica. Al piano sta già lavorando in modo riservato un gruppo di lavoro istituito al ministero della Salute.

    Arcuri sarà dunque responsabile dell’organizzazione e della logistica nella distribuzione delle dosi: dal trasporto alle modalità di conservazione dei flaconi, che – come noto- sono più complesse rispetto a quelle degli altri comuni vaccini (è richiesta una temperatura di -80 gradi).

    Vaccino Covid: le Regioni

    Arcuri ha chiesto alle Regioni di operare a loro volta una ricognizione sulla logistica. Nel piano per il vaccino andrà stabilito quanti dovranno essere i centri di stoccaggio regionali, mentre il tema delle risorse mediche e sanitarie per inoculare il vaccino non sembra preoccupare gli esperti.

    Vaccino: a chi andranno le prime dosi?

    Il vaccino evidentemente non potrà essere dato a tutti subito. Andrà stabilita una scala di priorità che terrà conto in primis dell’esposizione al contagio e delle fragilità. Le prime dosi dovrebbero essere destinate quindi agli anziani – in particolare quelli ricoverati nelle Rsa -, agli operatori sanitari e a persone immunodepresse o con patologie croniche.

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