Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Con il vaccino antinfluenzale è possibile dimezzare i ricoveri: tutti i dati che lo dimostrano

    Vaccino antinfluenzale Credits: ANSA
    Di Elisa Serafini
    Pubblicato il 15 Set. 2020 alle 11:53 Aggiornato il 15 Set. 2020 alle 12:13

    Vaccino antinfluenzale: come è possibile dimezzare i ricoveri

    Il vaccino antinfluenzale giocherà un ruolo fondamentale in questi mesi. I dati degli ultimi giorni relativi alla diffusione del Covid-19 indicano un forte incremento di casi di positività: 1456 ieri, domenica 13 settembre. Sebbene il virus sembri essere divenuto meno aggressivo, per quanto riguarda la sintomaticità, gli effetti di una seconda andata sul nostro sistema sanitario potrebbero essere devastanti. 

    In questo contesto si inseriscono le speranze legate alla diffusione del vaccino anti-influenzale che  – secondo gli esperti – potrebbero facilitare il contrasto alla diffusione del Covid-19.  Un’alta diffusione del vaccino anti-influenzale potrebbe infatti facilitare l’identificazione del virus, ridurre le possibili complicanze da Covid-19 e influenza, e ridurre il numero di ricoverati in terapia intensiva. Uno studio pubblicato dalla rivista Lancet ha inoltre mostrato che il vaccino anti-influenzale potrebbe ridurre la suscettibilità da Covid-19.

    Come viene realizzato il vaccino anti-influenzale

    Il virus dell’influenza è soggetto a continue mutazioni ed è per questo che ogni anno viene modificato il vaccino. La procedura di attivazione del vaccino richiede uno studio dei ceppi di influenza che infettano l’altro emisfero, cercando di prevedere quali ceppi arriveranno in Italia. La condizione invernale è infatti favorevole alla diffusione del virus, per motivi di comportamento (si sta maggiormente al chiuso) e di possibile debolezza del sistema immunitario causata da sbalzi di temperatura e freddo. 

    Covid-19 e vaccino influenzale: le proiezioni sui possibili contagi

    Vediamo i diversi scenari, stimati attraverso un calcolo effettuato per TPI da Matteo Miotto, impegnato in un progetto di ricerca in un laboratorio patogeni virali dell’Università San Raffaele di Milano. I suoi calcoli avevano già anticipato, lo scorso 9 marzo, gli scenari di diffusione del Covid-19 in Italia. 

    Ad oggi i dati di copertura della popolazione variano dal 16 al 19 per cento, ancora molto poco rispetto all’obiettivo del 75-80 per cento. L’efficacia media del vaccino anti influenzale è di circa il 40-45 per cento. Un dato incoraggiante è quello che riguarda la popolazione anziana, dove la media di copertura da vaccino anti-influenzale sale al 59 per cento. 

    La mortalità di influenza e patologie associate è circa 8000 anno, altri studi indicano dati più alti fino a 17.000 casi annuali. Sulla base di questi dati è possibile costruire delle stime di impatto sul sistema sanitario e sulla mortalità, tenendo conto dei diversi dati di copertura e di efficacia del vaccino. 

    Influenza e terapie intensive 

    Nella stagione 2018/2019 ci sono stati 872 pazienti ricoverati in terapia intensiva per complicazioni da influenza di cui 205 deceduti. Di questi, solo l’11.2 per cento era vaccinato. Incrociando i dati di copertura del vaccino e di efficacia dello stesso, è possibile stimare fino ad un dimezzamento dei ricoveri in terapia intensiva, che potrebbero passare da circa 800, a 551 nel caso di un vaccino anti-influenzale mediamente efficace, (efficacia 40.86 per cento) o addirittura 435 nel caso di un vaccino anti-influenzale più efficace (efficacia al 55.64 per cento).

    Questi dati verrebbero raggiunti con una copertura vaccinale al 90 per cento, ma dati simili possono essere stimati anche con coperture relativamente più basse. Con una copertura del 70 per cento e una buona efficacia del vaccino, i ricoverati potrebbero essere 532: il 38 per cento in meno rispetto alla media degli ultimi anni.  Anche se 400 posti liberi possono sembrare pochi, abbiamo visto quanto possano risultare determinanti nella gestione di un’emergenza. 

    Vaccino antinfluenzale e mortalità 

    Incrociando i dati disponibili da Epicentro e Ministero della Salute è possibile stimare un numero di morti per influenza dai 7000 ai 17.000 ogni anno. Approssimando a 10.000 morti è possibile stimare (con una copertura vaccinale del 80 o 90 per cento), un dimezzamento del numero di morti (tra 5959 e 5361), e stimando una mortalità annuale di 17.000 pazienti, il numero di morti in condizioni di copertura vaccinale massima potrebbe arrivare a 9123. 

    Oltre al tema della mortalità, è utile considerare che per ogni decesso esistono moltissime persone colpite da complicanze come polmoniti, che impatto sensibilmente sul sistema sanitario e sociale italiano. Sulla base di questi dati, è possibile stimare che con una maggiore diffusione del vaccino anti-influenzale potrebbero esserci molte meno persone infette, meno persone che vivono effetti collaterali, e anche meno persone a rischio per il Covid-19. 

    Leggi anche: 1. Scuola, Governo e Regioni promuovano una vaccinazione antinfluenzale di massa: la campagna di TPI / 2. L’inchiesta di TPI sui vaccini influenzali in Lombardia: “Sono in ritardo e distribuiti male” / 3. Vaccino antinfluenzale, la Sicilia aumenta di un terzo le dosi: “Ma noi farmacisti rischiamo di restare senza”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version