Vaccino Covid, “202 milioni di dosi in Italia entro il primo trimestre 2021”
Mentre le tre aziende farmaceutiche che fino ad oggi sono arrivate alla fase finale di sperimentazione del vaccino per la Covid-19 si preparano ad avviare le procedure di approvazione, l’Italia prepara il suo piano per distribuirlo alla popolazione. Il ministro della Salute Roberto Speranza lo presenterà mercoledì 2 dicembre in Parlamento: l’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge vaccinando 40 milioni di persone, ma il il vaccino contro il Coronavirus non sarà reso obbligatorio. Si punterà su campagne di informazione, fermo restando che i primi a essere vaccinati saranno le categorie a rischio, tra cui gli operatori medico sanitari e gli over-80. L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) deciderà se approvare il vaccino sviluppato da Pfizer entro il 29 dicembre e quello di Moderna entro il 12 gennaio.
Dopo questo primo passaggio, sarà la Commissione Europea ad autorizzare la distribuzione in Europa, dopo ulteriori passaggi: il parere scientifico favorevole dell’Ema, la consegna dei vaccini da parte dei produttori agli Stati membri, e il trasporto delle dosi da parte degli Stati dall’hub centrale ad altri centri di vaccinazione. Secondo quanto dichiarato dall portavoce della Commissione Ue in conferenza stampa, l’autorizzazione all’immissione in commercio di un vaccino è “una decisione che dovrà essere presa d’emergenza”. Quindi una volta che l’Ema avrà dato il via libera – se i dati presentati saranno sufficientemente solidi e completi per dimostrare la qualità, la sicurezza e l’efficacia del farmaco – la Commissione “farà tutto il possibile per arrivare a una decisione molto rapida”: si tratta di un “paio di giorni”. Intanto AstraZeneca, che sta sviluppando il vaccino con l’Università di Oxford, ha fatto sapere che consegnerà la documentazione per l’approvazione alle agenzie regolatorie tra una settimana.
Stando a quando trapelato da fonti di maggioranza riportate dal Corriere della Sera, ieri in una riunione di palazzo Chigi Speranza ha spiegato che in Italia saranno disponibili “202 milioni di dosi di vaccino” dal primo trimestre 2021 e che ogni dose, “ha bisogno di un richiamo”, dunque in base alle conoscenze attuali non è ancora chiaro quando ogni soggetto potrà raggiungere l’immunità. I primi vaccini ad arrivare, tra il 23 e il 26 gennaio, saranno quelle della Pfizer, e andranno “ai 300 punti individuati, che sono direttamente gli ospedali”, scrive il quotidiano. La distribuzione del vaccino sarà gestita a livello centrale dallo stato sulla base di decisioni mediche e scientifiche, con il supporto dell’esercito. Le prime dosi saranno destinate al personale medico-sanitario e alle Rsa, agli over-80 e in seguito alla fascia 60/70 anni. A seguire saranno vaccinati gli altri gruppi, come i lavoratori essenziali, inclusi quelli della scuola. Solo dopo arriverà la vaccinazione di massa, e per realizzarla saranno usati grandi spazi pubblichi, fiere e palestre. In base al piano non sarà possibile far coincidere l’eventuale terza ondata con la campagna vaccinale, dunque è necessario che la curva epidemiologica rallenti.
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