L’efficacia complessiva della vaccinazione anti-Covid è superiore al 70 per cento nel prevenire l’infezione in vaccinati con ciclo incompleto e superiore all’88 per cento per i vaccinati con ciclo completo. A rilevarlo è lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che costituisce l’ultimo rapporto sull’efficacia dei vaccini, nonché il più aggiornato.
Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati dal Corriere della Sera, ha preso in considerazione gli ultimi 30 giorni. Si tratta ormai di dati molto accurati, considerati ormai i 27 milioni di vaccinati in Italia (ad oggi il 50 per cento della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale nel nostro Paese).
Al di là del dato citato sulla prevenzione dell’infezione, il rapporto fornisce anche i dati sulla prevenzione dell’ospedalizzazione, che sale all’80,8 per cento per i vaccinati con ciclo incompleto e al 94,6 per cento per quelli che hanno completato il ciclo. Il dato cresce ulteriormente se si guarda la prevenzione dei ricoveri in terapia intensiva: l’efficacia, in questo caso, è pari all’88,1 per cento con ciclo incompleto e al 97,3 per cento con ciclo completo.
“L’efficacia vaccinale a ciclo completo in tutte le fasce d’età supera abbondantemente il 90 per cento; un ciclo completo di vaccini protegge, dunque, anche dagli effetti delle varianti”, ha dichiarato il presidente Iss Silvio Brusaferro durante la conferenza stampa del 16 luglio.
Per quanto riguarda i decessi, l’efficacia è pari al 79 per cento con ciclo incompleto e al 95,8 per cento con ciclo completo, ma l’Iss precisa le stime non tengono conto della presenza di soggetti con altre patologie, elemento che potrebbe accrescere il rischio di decesso.