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    Vaccini, ora l’Italia è prima in Europa per somministrazioni: superata la Germania

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 8 Gen. 2021 alle 18:59

    L’Italia va veloce sul fronte vaccino anti-Covid, tanto che il problema maggiore al momento sarebbe il ritardo di Pfizer nella consegna delle dosi pattuite visto che ieri ne mancavano all’appello ben 245.000.

    All’8 gennaio in totale sono state vaccinate nel nostro Paese 413.121 persone, con il Lazio capofila che avrebbe esaurito le scorte arrivate mentre sarebbero in ritardo Sardegna, Calabria e la Lombardia, dove il Pirellone ha utilizzao solo il 21 per cento delle dosi a disposizione.

    Secondo i dati elaborati dal sito di statistiche Our World in Data, che attinge alle informazioni fornite dai singoli governi, l’Italia è prima nell’Unione europea per la somministrazione quotidiana delle dosi di vaccini. Nel grafico viene mostrata la media settimanale dal 28 dicembre con il conteggio per singola dose, che non corrisponde quindi al totale delle persone vaccinate perché possono essere necessarie più dosi.

    Finora in Italia è stato così vaccinato lo 0,55 per cento della popolazione, una percentuale che la rende prima tra i Paesi dell’Unione Europea in questa sorta di speciale graduatoria legata al vaccino anti-Covid.

    La Germania infatti, ma i dati si riferiscono al 5 gennaio, ha somministrato in totale 367.331 dosi immunizzando così lo 0,44 per cento della popolazione, con l’Estonia poi a completare il podio con lo 0,38 per cento.

    Più staccata la Spagna con 139.339 persone vaccinate (0,30 per cento ma anche qui i dati si riferiscono al 5 gennaio), mentre le dosi somministrate in Polonia sono state al momento 92.220 e in Romania 58.544.

    Con l’Olanda che inizierà la propria campagna soltanto l’8 gennaio, in Europa dove si sta procedendo più a rilento è in Francia: con appena 5.000 somministrazioni al 5 gennaio, Oltralpe è stata vaccinata finora soltanto lo 0,01 per cento della popolazione.

    Il programma per il nostro Paese è di iniettarne 65-67 mila al giorno per utilizzare rapidamente le attuali forniture, ma la macchina organizzativa è pronta ad accelerare i ritmi in base alla quantità di stock ricevuti. Partirà a febbraio la vaccinazione di massa vera e propria cominciando da anziani sopra gli 80 anni più alcune categorie di fragili.

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