A Roma, nella notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 novembre, due tifosi scozzesi del Celtic Glasgow sono stati accoltellati da un gruppo di ultras della Lazio.
L’aggressione è avvenuta fuori dal Flenn O’Brien, un pub che si trova in Via Nazionale, in pieno centro storico. Uno dei due supporter, un ragazzo scozzese, è stato ferito da una coltellata a una gamba.
L’altro tifoso ferito è invece di nazionalità tedesca. Le condizioni dei due tifosi non sono comunque gravi.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l’aggressione è avvenuta da parte di un gruppo di otto ultras laziali incappucciati, che hanno sentito l’accento inglese delle vittime e le hanno assaltate con dei coltelli.
Alcuni testimoni hanno riferito che, durante l’aggressione, il gruppo di ultras avrebbe intonato dei cori che inneggiavano alla Lazio.
Il Celtic Glasgow giocherà stasera, 7 novembre, contro la Lazio per la gara dei gironi di Europa League. In totale, a Roma, sono attesi circa 9mila tifosi scozzesi e l’allerta è altissima.
Tensioni si sono registrate già durante il match di andata, quando alcuni tifosi laziali hanno fatto il saluto romano. Per tutta risposta, i tifosi del Celtic, noti per essere schierati politicamente a sinistra, hanno esposto uno striscione che raffigurava Benito Mussolini a testa in giù, corredato dalla scritta “Follow your leader” (“seguite il vostro leader”).
Secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, una seconda aggressione ai danni dei tifosi scozzesi si sarebbe verificata a Trastevere, nel locale “Baccanale“. Alcuni teppisti avrebbero assaltato il pub, dove si trovavano alcuni supporter del Celtic, e il proprietario avrebbe abbassato le serrande per bloccare il loro ingresso all’interno del locale.
Infine, quattro ultras laziali sono stati denunciati nella zona di Casal Bruciato: sono stati trovati in possesso di mazze che dovevano servire per assaltare un gruppo di tifosi del Celtic che stava assistendo a un concerto nel centro sociale “Intifada”, intonando cori contro la Lazio e slogan in favore dell’Ira.
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