Ai lati delle due bare bianche sono incisi i loro nomi: Alessia e Giulia. Sopra ci sono le fotografie e composizioni di girasoli, gerbere e rose bianche. All’esterno della chiesa della Madonna del Buon Consiglio, a Castenaso in provincia di Bologna, c’è il libro dei ricordi. “Buon viaggio angeli”, ha scritto un’amica. “Sarete sempre i miei raggi di sole”, si legge ancora. Alle 10.30 hanno avuto inizio i funerali delle due sorelle di 15 e 16 anni uccise da un Frecciarossa alla stazione di Riccione, domenica 31 luglio. Al termine della messa, per salutarle gli amici hanno fatto volare verso il cielo palloncini bianchi. Un lungo applauso ha rotto il silenzio sul sagrato della chiesa.
I genitori, papà Vittorio e mamma Tania, hanno abbracciato le bare. In chiesa c’erano la sorella Stefania, che è entrata in chiesa stretta dalle amiche, le nonne, i parenti, gli amici. In città è lutto cittadino, alle 10 i commercianti hanno abbassato le serrande dei negozi. E alle 8, quando è stata aperta la camera ardente, è cominciato il triste e doloroso saluto alle sorelle Pisanu.
“Il dolore è enorme, il male sembra avere vinto. Noi oggi quasi sottovoce, perché ci sentiamo piccolissimi sussurriamo, ad ogni cuore e ad ogni vita, soprattutto a papà Vittorio e mamma Tania, sussurriamo che il bene è più forte del male. Il dolore lo vivremo insieme non ci lasceremo sbriciolare”, ha detto durante l’omelia il parroco di Castenaso, don Giancarlo Leonardi. Alessia e Giulia avevano frequentato il catechismo con lui. Il sacerdote ha poi aggiunto: “Da domenica vediamo la cronaca di una tragedia, ne cogliamo letture, riletture, giudizi: un vociare che ha creato eco di reazioni. Sembra che tutti abbiano una parola da dire è che ci siano tanti maestri. Noi nella famiglia di Alessia e Giulia da domenica vediamo un dolore infinito, il rischio è la caduta nel baratro nel cinismo. Papà Vittorio lo chiama il tunnel”. E ha detto ancora: “Cosa è la verità? Cosa vediamo noi oggi con gli occhi del cuore? Vediamo due figlie Alessia e Giulia volute cresciute amate e curate. Noi vediamo un papà che ha costruito con talento il suo lavoro ed è vissuto per le sue figlie. Vediamo una madre impietrita dal dolore e vediamo una sorella Stefania che ha fatto da madre e ad amica, sono le sue parole, ad Alessia e Giulia. Vediamo una famiglia generosa dove tutti sono uniti”
Don Giancarlo ha proseguito dicendo che: “Ad Alessia e Giulia nella loro giovinezza sono state consegnate fiducia, stima, libertà e autonomia. È stata chiesta una responsabilità. Stavano vivendo la libertà dell’amore, dei desideri, dei sogni grandi della vita. Quei due cuori, quelle le due anime sono abitate da Dio: io in loro vedo Dio. Alessia e Giulia oggi gridano, noi abbiamo sussurrato, loro gridano al nostro mondo di adulti e a questo nostro mondo di adulti gridano che dobbiamo credere in loro, che non si deve consegnare semplicemente giudizio, sospetto, ma si deve consegnare stima”. Si è rivolto poi ai giovani: “Andate, andate in mare aperto, osate, noi ci fidiamo di voi, noi rimarremo qui, al porto, per offrirvi quando vorrete un approdo. Noi adulti a riva, ben protetti e tranquilli, non aspetteremo solo che qualche barca si ribalti ma continueremo a incoraggiarvi, a crederci, ad aspettare, offrendo ospitalità, un abbraccio, una grande tenerezza e soprattutto la grande terapia rigenerante del perdono”.
Il sindaco di Castenaso, Carlo Gubellini, all’inizio della celebrazione ha letto un messaggio dell’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi: “Caro sindaco desidero far raggiungere la mia partecipazione, ho visto una istintiva vicinanza e solidarietà che è scattata tra di voi. Sono certo sia stata di grande consolazione per il papà e la mamma. Il mistero di Dio si rivela nella condivisione. Prego tanto che questa comunità si rafforzi, che non lasci solo nessuno, che non giudichi ma aiuti”.
Alla celebrazione erano presenti anche la sindaca di Riccione Daniele Angelini, il primo cittadino di Senorbì – la città d’origine del papà di Alessia e Giulia Pisanu – Alessandro Pireddu, l’assessore Daniele Ara per il Comune di Bologna e l’assessora Irene Priolo per la Regione. Sono arrivati anche il questore di Rimini Rosanna Lavezzaro, il senatore Pierferdinando Casini, rappresentanti della questura, della polfer, dei carabinieri e della prefettura.
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