A Verona un uomo di 40 anni è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti e di violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate nei confronti della sua compagna. L’avrebbe ripetutamente e continuativamente picchiata, stuprata, insultata, minacciata e le avrebbe vietato di frequentare altre persone, persino i suoi genitori.
“Ha fatto bene Turetta a uccidere la Cecchettin”, le diceva. E dopo che la donna lo ha denunciato, lui l’ha minacciata: “Andrò in galera sorridendo, ma ti faccio fuori”.
Le violenze sarebbero andate avanti per circa due anni, tra il 2022 e il 2024. Secondo quanto ricostruito, il quarantenne avrebbe obbligato la compagna convivente a vivere in uno stato di totale prostrazione, costringendola a subire rapporti sessuali contro la sua volontà, insultandola e procurandole lesioni.
Le avrebbe inoltre impedito di frequentare i suoi famigliari, gli amici, il medico di base e lo specialista che la stava seguendo per la sindrome depressiva di cui soffriva. E l’avrebbe spinta a lasciare il lavoro e a smettere di andare in palestra.
I genitori della vittima, sentiti dagli inquirenti, hanno confermato di aver notato in più occasioni lividi su più parti del corpo della figlia e hanno riferito che lei aveva confidato loro le percosse subite.
In un’occasione, quando la donna ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino, lui l’avrebbe indotta a ritrattare in Questura quanto denunciato. Poi le violenze sono ricominciate e lei lo ha nuovamente denunciato.
Lo scorso 25 luglio il Gip di Verona ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla parte offesa, con distanza minima di 500 metri ai luoghi da lei frequentati: al quarantenne è stato anche applicato il braccialetto elettronico.
Tuttavia nelle settimane seguenti, l’uomo ha continuato a incontrare la donna assicurandole di essere cambiato e promettendole una vita migliore. Lei ha vacillato, ma durante un breve soggiorno fuori città il compagno l’ha nuovamente costretta ad avere rapporti sessuali obbligandola ad assumere alcolici e farmaci per renderla accondiscendente.
Grazie a una chiamata al numero di emergenza, la vittima è stata soccorsa e trasportata in ospedale, mentre il quarnatenne è stato denunciato per non aver rispettato il divieto di avvicinamento. Nelle ore successive, su richiesta della Procura di Verona, il Gip ha disposto nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari.
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