Tunisi conferma: sono 60 i migranti morti al largo della Tunisia dopo che la barca che li trasportava è affondata in acque internazionali. Ci sono 16 sopravvissuti, salvati da pescherecci nella zona. Sono in corso le operazioni di salvataggio e recupero ad opera della Marina militare tunisina [cosa sappiamo finora].
Il naufragio è avvenuto a circa 40 miglia dalla costa di Sfax nella tarda mattinata di venerdì 10 maggio 2019.
Il bilancio delle vittime è provvisorio. L’agenzia di stampa locale Tunisi Afrique Presse parla di 70 vittime, ma secondo l’Agenzia per le migrazioni delle Nazioni Unite ci sono 60 morti. “Finora, spiega l’agenzia Onu, sono stati recuperati solo 4 cadaveri”.
Secondo le prime informazioni, a bordo dell’imbarcazione affondata c’erano tra le 60 e le 70 persone: i migranti, di origine subsahariana sarebbero partiti da Zouara, in Libia, giovedì.
I migranti sopravvissuti al naufragio saranno trasferiti all’ospedale universitario Sfax Habib Bourguiba.
La tragedia è stata commentata in tono polemico dall’ong italiana Mediterranea Saving Humans, che gestisce la nave di soccorso migranti Mare Jonio sequestrata dalle autorità italiane dopo essere attraccata a Lampedusa con 30 migranti salvati in acque libiche [qui la diretta del caso Mare Jonio].
“E adesso che sono morti, adesso che un’altra strage è compiuta, vi sentite meglio?”, chiede l’ong su Twitter, taggando gli account di Palazzo Chigi e della Commissione europea.
Notizia in aggiornamento
Leggi l'articolo originale su TPI.it