Ha trovato ben 23 milioni delle vecchie lire (oltre 11mila euro) dietro un quadro del XVI secolo. Ma ormai tutti quei soldi per la banca d’Italia sono carta traccia. Un uomo, di Brindisi, si è rivolto a un’associazione per essere assistito. Dopo il decesso del padre, un famoso pittore brindisino, l’uomo aveva trovato dietro un importante quadro del 1500 ben 23 milioni di lire, in banconote di vario taglio.
Una somma ragguardevole, per cui ha contattato la Banca d’Italia per chiedere informazioni per effettuare il cambio. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare. Trascorsi 10 anni dall’entrata dell’euro nel 2002, non è più possibile effettuare il cambio.
L’interessato si è rivolto quindi all’associazione Giustitalia – che si occupa, tra le altre cose, a livello nazionale ed internazionale della conversione lire/euro – per ottenere il cambio forzosamente tramite una richiesta di conversione avanzata davanti al Tribunale ordinario.
“Anche se (con questi riferimenti normativi) attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito (come sostiene Bankitalia) – dice l’associazione – prescrizione che non esiste in tutti gli altri Paesi della Comunità europea dove è ancora possibile “cambiare” in euro l’ex moneta nazionale, è altrettanto vero che il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (art. 2935 c.c.), quindi nel caso di specie dalla data di ritrovamento delle banconote, ritrovamento che risale a poco tempo fa”.