Una colombiana e due cinesi: ecco chi sono le tre donne uccise a Roma
Capelli biondi, occhiali da vista, rossetto intenso. Martha Castano, la donna colombiana uccisa nel quartiere Prati di Roma, era nella Capitale da anni. Arrivata dalla Colombia in cerca di fortuna era finita in un sottoscala dove si prostituiva. A 65 anni la signora Castano, in arte Yessenia, secondo un vicino aveva un solo obiettivo: “Fare star bene la figlia di 18 anni”.
“Abito qui da tanti anni, la vedevo spesso uscire col cane insieme a una ragazza più giovane che le somigliava molto”, ha ricordato una condomina a La Repubblica. “Era una brava persona, la incontravo spesso. La ricordo come una persona solare”, le parole di un altro signore, in un bar poco distante dallo stabile di via Durazzo, dove la sorella di Martha ha trovato il corpo. “Aspettava un cliente”, racconta, spiegando di aver trovato il corpo di Martha a letto, in una pozza di sangue.
Le altre due vittime sono due cittadini cinesi. Sono state trovate senza vita poco prima di Martha in uno stabile distante appena 850 metri. Le due donne lavoravano al civico 28 di via Riboty da tempo e non erano molto amate dai vicini, che da tempo si lamentavano alle riunioni condominiali: “Non è bello per chi ha due figlie giovani abitare in un palazzo dove entrano ed escono uomini a tutte le ore”, ha detto un condomino.
Nessuno è venuto a cercare le ragazze, entrambe sui 45 anni. Nessuno ne ha denunciato la scomparsa, nessun parente ha chiamato le forze dell’ordine. La polizia lavora per risalire all’identità delle vittime, ascoltando chi aveva affittato l’appartamento alle due donne. “Lavoravano e dormivano in quella casa – ha detto Adam, il portiere del palazzo vicino -. Il via vai di persone dava fastidio, ma non ci sono mai stati casi di violenza”.