Il trapper Traffik resta in carcere perché i genitori non lo vogliono a casa
I genitori non lo vogliono a casa: così il trapper Traffik, arrestato lo scorso 23 marzo per rapina, resta in carcere.
Al trapper, infatti, erano stati concessi gli arresti domiciliari, ma, a quanto pare, la famiglia del giovane non ha nessuna intenzione di riaprire le porte di casa al ragazzo.
Traffik, nome d’arte di Gianmarco Fagà, è stato arrestato lo scorso 23 marzo per aver aggredito e rapinato, insieme al suo collega Gabriele Magi, alias Gallaggher, tre fan all’uscita della stazione ferroviaria Roma Termini.
I due successivamente sono stati condannati per tentata rapina a aggressione: Magi a due anni e tre mesi, Fagà a due anni e mezzo.
Ma se il primo nella giornata di sabato 20 è tornato libero, il secondo resta ancora in carcere.
Gallaggher, infatti, ha trascorso gli ultimi mesi di detenzione agli arresti domiciliari, revocati nella giornata di sabato con l’obbligo di firma e il divieto di uscire dalle 10 di sera alle 7 del mattino.
Anche a Traffik era stati concessi i domiciliari, ma il padre di questi aveva persino inviato una lettera al giudice affinché non lo rimettesse in libertà. Ora il giudice ha nuovamente disposto i domiciliari per il ragazzo, a quanto pare nuovamente negati dalla famiglia, evidentemente esasperata dai comportamenti violenti del giovane.
Traffik e Gallaggher si erano resi responsabili di un’aggressione nei confronti di tre fan. Le vittime si erano avvicinate ai due cantanti per chiedere degli autografi. Ma il loro entusiasmo era stato tradito dalle immediate minacce ricevute, senza movente preciso, unite alle violenze fisiche con cui sono stati aggrediti.
Addirittura i due trapper hanno usato anche un tirapugni di ferro per colpirli.
La violenza di Traffik e Gallagher non si è esaurita all’aggressione dei fan: durante l’inseguimento, i due assalitori si sono fermati anche a picchiare un cittadino bengalese, di 50 anni, che era in strada in attesa dell’autobus.
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