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    Trapianto in blocco di cuore e polmoni: salvata ragazza di 19 anni

    Di Piera Rocco
    Pubblicato il 22 Ago. 2022 alle 08:58 Aggiornato il 22 Ago. 2022 alle 09:05

    Aurora, 19 anni, è tornata a vivere dopo aver subito un trapianto in blocco di cuore e polmoni. E’ stata una corsa contro il tempo da quando la giovane paziente e i suoi genitori hanno capito che le cure farmacologiche non stavano funzionando contro l’ipertensione polmonare diagnosticata a maggio che la stava uccidendo. La diciannovenne si era insospettita per via di alcuni sintomi anomali alla sua giovane età: fiato corto, stanchezza e gonfiori alle gambe. Non si aspettava però che si trattasse di una patologia così fatale. Dopo poco tempo non poteva più respirare autonomamente e la sua circolazione sanguigna era mantenuta artificialmente. L’unica alternativa rimasta era il trapianto in blocco di cuore e polmoni. Dall’ospedale di Bari è volata con un volo militare d’urgenza verso l’ospedale specializzato Centro Trapianti Cuore-Polmone delle Molinette di Torino dal quale è stato lanciato l’appello per un dono di cuore e polmoni compatibile. Dopo cinque giorni, dal Centro Nazionale Trapianti di Trieste è arrivata una risposta positiva, l’équipe prelievi si è precipitata a recuperare gli organi.

    In Italia sono stati effettuati 238 trapianti di cuore nel 2020 su 670, mentre i trapianti di polmoni eseguiti dal 2016 al 2019 hanno avuto un tasso di sopravvivenza del 75 per cento secondo i dati del Cnt. La più grande difficoltà è trovare un donatore che sia compatibile. Nei casi estremi come quello della paziente salvata a Torino, nei quali il malato sia già dipendente da circuiti esterni per la sopravvivenza, si ricorre a una lista d’urgenza di donatori.

    Dal reparto di Cardiorianimazione, coordinato dalla dottoressa Anna Trompeo, si è tratto un sospiro di sollievo dopo dodici ore di operazione eseguita dal professor Mauro Rinaldi e dal professor Massimo Boffini, assistiti dagli anestesisti Antonio Toscano e Federico Canavosio. L’intervento, giudicato “eccellente” e unico nel suo genere dagli esperti, è stato salutato dal dottor Giovanni La Valle, direttore della Città della Salute di Torino: “E’ una storia bellissima a lieto fine per la giovane ragazza e per la vita da vivere che ha ancora davanti a sé. Complimenti alle nostre équipes ed al sistema trapianti, che ancora una volta si confermano punto di eccellenza della Città della Salute”.

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