Sopravvissuto alla furia omicida del padre, il piccolo Leonardo (5 anni) è riuscito a salvarsi dall’agguato di Taulant Malaj – che a Torremaggiore ha ucciso la figlia di 16 anni, ferito la moglie e ucciso il suo presunto amante – nascondendosi dietro al divano di casa. Dalle prime ricostruzioni era emerso che il 45enne panettiere albanese lo stesse cercando per “completare l’opera”, ma stando alle ultime ricostruzioni sembrerebbe che l’uomo avesse trovato il suo figlio più piccolo, lo abbia preso in braccio e si sia placato, risparmiandogli la vita.
Taulant è in carcere da domenica, accusato di duplice omicidio e tentato omicidio. La moglie Tefta, 39 anni, è sopravvissuta a sei coltellate ed è ricoverata al policlinico Riuniti di Foggia. A far scattare l’uomo la presunta relazione della donna con un vicino, Massimo De Santis, anche lui ucciso a coltellate. Di fronte ai pm l’assassino ha ammesso le sue responsabilità. Dopo aver compiuto il gesto ha filmato i corpi delle vittime rivendicando quanto fatto. Prima di sabato nessuno pensava che una tragedia simile potesse accadere. “Alla famiglia non faceva mancare nulla – racconta un conoscente – Negli ultimi tempi aveva anche pagato il corso da infermiera alla moglie, diploma conseguito qualche settimana fa”.
“Lavorava nel nostro panificio ininterrottamente dalle 23 alle sette del mattino seguente”, dice un collega di Malaj. Dolore tra i compagni di scuola della figlia Jessica: “Aveva grandi sogni – dicono le amiche di scuola – Era amabile e simpatica”. Affisso uno striscione bianco in suo ricordo: “Jess vive dentro di noi per sempre”. Il preside Carmine Collina la ricorda così: “Era una ragazza di soli 16 anni, mite e dolce, che partecipava con grande serenità alla vita scolastica”.