Torino, scontri tra studenti e Polizia: 15 agenti feriti
Ancora scontri tra Polizia e manifestanti. Dopo le tensioni di sabato scorso a Bologna, nuovi disordini si sono registrati oggi, venerdì 15 novembre, a Torino, dove gli studenti sono scesi in piazza per manifestare contro il Governo Meloni. Nel capoluogo piemontese una quindicina di poliziotti sono rimasti leggermente feriti nello scoppio di un ordigno artigianale che ha sprigionato esalazioni urticanti: gli agenti hanno dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso.
Per cosa manifestavano gli studenti
Torino è al momento l’unica città in cui sono segnalati scontri con le forze dell’ordine a fronte delle oltre 35 città italiane in cui si è tenuto oggi il No Meloni Day, sciopero proclamato dall’Unione degli Studenti, Link-Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza pe protestare contro le politiche del Governo in materia di istruzione.
Come spiegato da Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, i manifestanti rivendicano “un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico”, ma invocano anche “la tutela del benessere psicologico nelle scuole e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole”.
Gli scontri di Torino tra Polizia e manifestanti
A Torino il corteo è partito da Piazza XVIII Dicembre. Ggli studenti hanno sfondato il cordone di polizia in via XX Settembre, raggiungendo piazza San Carlo e piazza Castello, ed è qui, davanti alla Prefettura, che sono venuti a contatto con la Polizia. Alcuni manifestanti sono stati respinti mentre tentavano di raggiungere il portone dell’edificio della Prefettura.
Il corteo si è poi spostato prima davanti al rettorato dell’Università di Torino e poi davanti alla sede Rai, dove gli studenti avrebbero colpito con aste di bandiere i mezzi della polizia, danneggiando un furgone dei reparti mobili. Alcuni manifestanti hanno inoltre dato fuoco a un fantoccio raffigurante il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e corso Galileo Ferraris.
Tra le rivendicazioni degli studenti anche la protesta contro il genocidio per mano di Israele eai danni del popolo palestinese. Alcuni manifestanti hanno raggiunto la Mole Antonelliana, simbolo della città e sede del Museo del Cinema, dove hanno sfilato la bandiera italiana esposta all’ingresso sostituendola con quella palestinese.
Accanto e striscioni e bandiere sono comparsi anche cartelli con le fotografie di esponenti politici italiani – tra cui Giorgia Meloni, Elly Schlein e Matteo Salvini – con il volto coperto da uno stencil che riproduce una mano rossa di sangue, e la scritta “Complice del genocidio”.
Le reazioni della politica
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia: “Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell’Ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione. Spero che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”.
Matteo Salvini, vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario della Lega: “Violenza, rabbia, odio e soprattutto 15 poliziotti feriti: a Torino è andata in scena l’ennesima brutta manifestazione dell’estrema sinistra. Inutile dire che il governo non si farà intimidire, ma è desolante pensare che qualche parlamentare od opinionista radical chic si scandalizzerà perché definisco i facinorosi comunisti ‘zecche rosse’ anziché preoccuparsi dell’aggressione sistematica alle donne e agli uomini divisa, ai quali va la mia totale solidarietà”.
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito: “‘Valditara a testa in giù’ urlavano sotto il Ministero. E sarebbero questi gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni ’70”.
Elly Schlein, segretaria del Partito democratico: “La violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolare modo chi ha responsabilità di governo. A nome di tutto il Pd esprimo solidarietà e vicinanza agli agenti delle forze dell’ordine feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino. Il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l’aggressione violenta nei confronti di nessuno”.
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