Un operaio di 60 anni è morto ieri in un’azienda manifatturiera di Rivoli. Luca Capelli è svenuto e ha sbattuto la testa sul pavimento, mentre stava lavorando nella ditta “Dana Graziano”, fabbrica che si occupa di ingranaggi per i cambi di camion. I colleghi, dopo l’accaduto, sono andati via a causa dello choc.
“Nell’azienda non ci sono impianti di condizionamento”, hanno denunciato Fiom Cgil e Fim Cisl. Per i sindacati l’uomo sarebbe svenuto a causa del caldo e hanno indetto uno sciopero di quattro ore per chiedere maggiori tutele per i lavoratori. In una nota, infatti, si legge: “La protesta è scattata dopo che era stata posta all’attenzione della direzione aziendale la questione dei picchi di calore, senza ottenere grandi risultati. È vero che ai lavoratori delle macchine sono stati concessi cinque minuti di pausa aggiuntiva, ma questi sono tenuti comunque a mantenere identica la produzione, quindi caricano di più sui ritmi di lavoro”.
Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Torino, ha sottolineato come in questi giorni di gran caldo siano tanti “i delegati che stanno segnalando malori in fabbrica”. E ha aggiunto: “È necessario intervenire nei luoghi di lavoro per garantire pause aggiuntive, diminuire i ritmi produttivi e assicurare la corretta idratazione dei lavoratori. Non sempre le aziende sono disposte ad ascoltare e prendere i giusti provvedimenti”.