Torino, giovane detenuto si suicida in carcere: era stato arrestato per furto di auricolari
Continua la strage silenziosa nelle carceri italiane. A Torino un detenuto si è tolto la vita nel penitenziario Lorusso e Cutugno, due giorni dopo essere stato arrestato per il furto di un paio di cuffiette bluetooth.
Il 36enne Tecca Gambe, di origine africana, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella verso le 8 di ieri mattina, poche ore dopo l’udienza di convalida, in cui il giudice aveva rinviato la decisione sul fermo. Vani i tentativi di rianimazione degli agenti della polizia penitenziaria e poi dei soccorritori accorsi nel padiglione B del carcere.
L’uomo, senza documenti, era stato fermato mercoledì scorso con l’accusa di furto aggravato e resistenza. Secondo La Stampa, il giorno successivo il giudice si era riservato di decidere se scarcerarlo o trattenerlo in cella. Il suicidio è avvenuto la mattina di venerdì, subito dopo il passaggio degli operatori per la terapia dei compagni di cella.
Si tratta del 72esimo suicidio in carcere da inizio anno, il terzo a Torino secondo l’associazione Antigone. “Ogni suicidio rappresenta il fallimento non solo della comunità penitenziaria ma di tutta la collettività”, ha detto Monica Gallo, garante dei detenuti di Torino. “Giovani, spesso soli sul territorio con storie faticose e vite ai margini, spesso alla prima carcerazione per reati bagatellari verso i quali si aprono con troppa facilità le porte del carcere per non riaprirsi mai più alla via”.
Sul caso sta indagando la procura di Torino, che ha aperto un fascicolo anche sulla morte del 24enne Alessandro Gaglioffo, morto suicida ad agosto dopo 13 giorni in carcere per due rapine a un supermercato.