Roma, tifosi del Celtic lanciano raccolta fondi per il Baobab dopo i cori razzisti dei tifosi laziali
Una raccolta fondi per rispondere al razzismo e cancellare definitivamente quei saluti romani e quei cori che alcuni tifosi della Lazio hanno esportato a Glasgow in occasione della partita di Europa League contro il Celtic dello scorso 24 ottobre. L’iniziativa dei tifosi scozzesi della “Green brigade” permetterà così di dare una mano alla rete di volontari del Baobab di Roma, che si adopera da anni per l’accoglienza dei migranti.
L’idea è partita lo scorso 8 novembre, il giorno dopo la partita di ritorno all’Olimpico, quando alcuni tifosi del Celtic, affacciandosi sul retro della stazione Tiburtina, hanno voluto conoscere meglio la realtà del Baobab.
La giornata si è conclusa con una foto insieme ai migranti e ai volontari, con l’immancabile striscione del tifosi provenienti da Glasgow. Tornati in patria, i supporter hanno pensato di fare un gesto concreto per dare una mano ai ragazzi del Baobab. Così hanno avviato una colletta sul sito Gofundme, alla voce #footballagainstfascism, che in pochi giorni ha raccolto circa 20mila euro.
Un modo per dare un calcio al razzismo e recuperare i veri valori dello sport. Intervistato da Repubblica, Andrea Costa, uno dei protagonisti dell’esperienza del Baobab, ha raccontato come sono andate le cose: “Non ce l’aspettavamo. È un gesto di solidarietà vera, che ci onora. Anche perché ci hanno contattati loro dalla Scozia prima di venire a Roma per la gara di ritorno di Europa League“.
Sul sito della piattaforma che accoglie la raccolta fondi sono spiegate anche le motivazioni che hanno spinto i tifosi del Celtic a compiere questo gesto per il Baobab di Roma: “Il Celtic è un club di immigrati. In fuga dalla carestia e dall’oppressione coloniale, un gruppo di loro ha fondato il Celtic Football Club per nutrire i bambini affamati di una comunità che aveva trovato una nuova casa a Glasgow.
Purtroppo, nel 2019, l’intolleranza verso gli immigrati è ancora una storia familiare in tutta Europa. Troppo spesso questo si manifesta negli stadi di calcio e troppo a lungo è rimasto incontestato. Dobbiamo avere la forza di difendere gli ideali da cui siamo nati. Allo stesso tempo dobbiamo combattere contro quei principi che sono l’antitesi della nostra stessa esistenza. Non c’è posto per il fascismo al Celtic Park come in nessun altro luogo”.
I proventi della raccolta fondi verranno equamente divisi tra il Baobab e la scozzese Scottish action for refugees.
Leggi l'articolo originale su TPI.it