Thomas Bricca è stato ucciso per uno scambio di persona: è la tesi sempre più consistente nelle indagini sulla morte del 18enne colpito alla testa da un colpo di pistola ad Alatri.
Quel proiettile, secondo gli inquirenti, era destinato a un altro giovane, un cittadino marocchino con un giubbotto simile a quello della vittima, al centro di un giro di spaccio di droga nella zona. Ora gode di un servizio di protezione a vista da parte dei carabinieri, che temono per la sua incolumità.
Due fratelli sono stati ascoltati nell’ambito delle ricerche dei responsabili dell’agguato, avvenuto la sera del 30 gennaio: entrambi hanno negato ogni contatto con la scena del crimine.
Sono un 17enne e un 20enne, entrambi senza precedenti ma con qualche frequentazione “a rischio”, come alcuni esponenti del Clan degli Spada di Ostia. Sul profilo Instagram di uno di due c’è un video che mostra il fratello spara con una pistola.
Tra le voci confuse sull’omicidio che ha sconvolto la cittadina in provincia di Frosinone si fa largo quella che vedrebbe coinvolto un noto clan nomade del basso Lazio, “ingaggiato” per attuare una vendetta nei confronti del giovane marocchino.
Non c’è stato alcun fermo per adesso, ma i carabinieri stanno riavvolgendo il nastro alla ricerca di indizi. Il weekend precedente l’agguato c’era stata una rissa nella stessa zona, con una persona ferita a colpi di spranga: sarebbe il guidatore dello scooter che ha portato il killer sulla zona della sparatoria la sera del 30 gennaio.
Oggi gli amici della vittima si sono dati appuntamento per una manifestazione non autorizzata: la città si blinda di fronte al timore che l’omicidio possa esasperare gli animi.
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