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    Primi test del vaccino italiano: “Anticorpi annientano il virus nelle cellule umane”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 4 Mag. 2020 alle 11:36 Aggiornato il 4 Mag. 2020 alle 11:36

    Primi test del vaccino italiano: “Anticorpi annientano virus in cellule umane”

    L’Italia saluta il primo giorno della Fase 2 con una buona notizia sulla ricerca di un vaccino contro il Coronavirus: funzionano gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell’azienda Takis. In più il vaccino funziona anche su cellule umane. Si tratta del livello più avanzato finora raggiunto nella sperimentazione di un candidato vaccino nato in Italia, ma i test sull’uomo sono previsti comunque dopo l’estate. I test sono stati effettuati nei laboratori di Virologia dell’Istituto Spallanzani di Roma, un centro di eccellenza per la lotta al nuovo Coronavirus. Proprio qui si sta allestendo un’area che sarà specificatamente dedicata alla somministrazione del vaccino italiano a volontari sani.

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    A rendere conto dello stato della ricerca è l’amministratore delegato Luigi Aurisicchio. “Procedendo con questi ritmi sarà possibile avviare da luglio le prime sperimentazioni sull’uomo” ha spiegato il direttore sanitario, Francesco Vaia aggiungendo che “se i primi test daranno un esito positivo, porteranno nel 2021 alla somministrazione del vaccino su un alto numero di persone a rischio e, spero, alla dimostrazione della sua efficacia”.

    Nel mese di maggio inizierà la selezione dei primi volontari, che dovrebbero essere poco meno di 50, e con uno ‘sprint’ finale l’avvio dei test potrebbe essere anticipato addirittura di qualche giorno, alla fine di giugno. Si tratta – spiegano dall’istituto – di un vaccino genetico basato su un vettore virale che è stato messo a punto dalla società ReiThera, un’azienda di biotecnologie con sede a Castel Romano. Il coordinamento scientifico è stato affidato allo Spallanzani che agirà d’intesa con il Cnr. Per la sperimentazione di questo vaccino è scesa in campo la Regione Lazio in accordo con il ministero dell’Università e della Ricerca. Nelle scorse settimane la Regione ha annunciato di destinare 5 milioni di euro all’istituto proprio per contribuire alla ricerca del vaccino contro il Covid-19.

    “Grazie alle competenze dello Spallanzani, per quanto ne sappiamo, siamo i primi al mondo ad aver dimostrato la neutralizzazione del Coronavirus da parte di un vaccino. Ci aspettiamo che questo accada anche nell’uomo”, ha detto ancora Aurisicchio. “Noi ce la stiamo mettendo tutta perché un vaccino che nasce dalla ricerca italiana, con una tecnologia tutta italiana e innovativa, venga sperimentato in Italia e messo a disposizione di tutti. Per fare questo – ha rilevato – abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni e di partner che ci aiutino ad accelerare il processo: questa non è una gara e insieme possiamo vincere tutti contro il Coronavirus”.

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