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    L’allarme della Fondazione Gimbe: “La terza ondata è la tempesta perfetta”

    Terapia intensiva Credits: ANSA
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 10 Dic. 2020 alle 15:47

    Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, invita a tenere alta l’attenzione per il Coronavirus e lancia un allarme: “L’imminente passaggio dell’intero Paese nella fascia gialla e l’entusiasmo per il vaccino in arrivo sono gli elementi che possono innescare la tempesta perfetta della terza ondata”.

    Il virus, infatti, continua a circolare, come risulta dal monitoraggio svolto dalla Fondazione indipendente dal 2 all’8 dicembre che fa registrare un leggero rallentamento nella crescita dei nuovi casi, ma un crollo totale dei tamponi.

    Oltre 135mila i nuovi casi rilevati rispetto alla settimana precedente, 4879 i morti. La pressione sugli ospedali è in calo, ma in 15 Regioni i ricoveri negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva restano sopra la soglia di saturazione. Numeri alla mano, i nuovi positivi scendono a 136.493 da 165.879, a fronte di una riduzione di oltre 121 mila casi testati (551.068, erano 672.794) e di una sostanziale stabilità del rapporto positivi/casi testati (24,8 per cento, era 24,7 per cento).

    Diminuiscono del 5,4 per cento i casi attualmente positivi (737.525 da 779.945) e, sul fronte degli ospedali, diminuiscono sia i ricoveri con sintomi (30.081 da 32.811) che le terapie intensive (3.345 da 3.663). Cala leggermente anche il numero dei morti (4.879 da 5.055).

    Riduzioni dovute non “solo dalle misure introdotte”, sottolinea Cartabellotta. Il rapporto positivi/casi testati resta infatti stabile e, soprattutto, si registra un’ingiustificata riduzione di oltre 121 mila casi testati (-18,1 per cento), che solo in 5 Regioni aumentano rispetto alla settimana precedente. Le misure introdotte hanno frenato il contagio, ma il loro “effetto sull’incremento dei nuovi casi è sovrastimato da una consistente riduzione dell’attività di testing”, aggiunge il presidente di “Gimbe”, puntualizzando che “se le misure restrittive diminuiscono, la discesa della curva sarà molto lenta, certo non paragonabile a quella della prima ondata”.

    Anche perché nelle ultime settimane c’è stata una riduzione di tamponi e casi testati: dal 2 all’8 dicembre si è registrato un decremento del 36,8 per cento (-45.851 casi testati al giorno). Meno evidente la riduzione dei tamponi totali, passati da una media di 214.187 al giorno della settimana 12-18 novembre ai 179.845 della settimana 2-8 dicembre, con un calo giornaliero medio di 27.907 tamponi (-13,4 per cento).

    E negli ospedali la soglia di occupazione per pazienti Covid continua a rimanere oltre il 40 per cento nei reparti di area medica e del 30 per cento nelle terapie intensive in 15 Regioni, mentre la curva relativa al numero dei morti comincia a salire in maniera meno ripida.

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