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    Allarme terrorismo a Roma, è caccia a un siriano: “Domani andrò in paradiso”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 20 Lug. 2019 alle 09:09 Aggiornato il 20 Lug. 2019 alle 10:06

    “Domani sarò in paradiso”. È a partire da questa telefonata intercettata che è scattata un’indagine a Roma mirata a catturare un cittadino siriano e a fermare gli eventuali propositi di attentato che emergerebbero nelle conversazioni telefoniche.

    La Questura di Roma, dopo aver ascoltato l’intercettazione, si è immediatamente attivata: viene infatti considerato credibile il pericolo che l’uomo possa mettere in atto un attacco suicidiario nella capitale.

    Non sono state rese note le generalità dell’indiziato. Gli unici dati che sono trapelati al momento è che si tratta di un uomo di circa 30 anni con la barba, proveniente dalla Siria.

    Tra gli agenti è stata diffusa anche una sua foto che lo ritrae a Berlino.

    L’allarme è comunque massimo. Roma, e più in generale l’Italia, non sono mai stati teatro di attentati terroristici da quando è iniziata l’ondata di terrorismo di matrice islamista che ha colpito diversi paesi europei.

    Questo per diverse ragioni, tra cui anche il ruolo della nostra intelligence, impegnata nel fronteggiare eventuali attacchi. Resta il fatto che l’Italia, per diverse ragioni, è comunque un paese nel mirino dei terroristi.

    Roma in particolare è la sede del Vaticano, simbolo della cristianità, ed è quindi difficile pensare che non ci sia alcun rischio di attacco terroristico.

    Nel caso specifico, sarà ovviamente necessario valutare l’effettiva pericolosità del soggetto in questione, la sua effettiva volontà di mettere in atto quei propositi in qualche modo desumibili dall’intercettazione in questione.

    Quel che è certo però è che la polizia si sta muovendo e che la minaccia è stata presa in seria considerazioni dalla Questura e dagli agenti. A Roma è quindi caccia all’uomo: vedremo nelle prossime ore se sarà possibile risalire al cittadino siriano e se le autorità riusciranno a porlo in stato di fermo.

    Tra i cittadini romani, intanto, si respira un clima di preoccupazione.

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