Due giovani incensurati di origini kosovare, un uomo e una donna, si sarebbero addestrati per compiere atti violenti e avrebbero progettato di compiere in Italia un attentato con ordigni esplosivi, in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico”. Per questo motivo il 15 giugno i carabinieri del Ros hanno eseguito un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Trento, nei confronti dei due indagati.
Nati in Italia da famiglie kosovare, ben inseriti nel contesto sociale, lavorativo e di studio, da tempo avrebbero intrapreso un percorso di radicalizzazione tramite la propaganda jihadista sul web. Il provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari emesso dalla Procura di Trento è arrivato dopo che, dalle indagini dei Ros, è emerso che gli indagati si erano addestrati per compiere atti violenti e progettavano di compiere in Italia un attentato con ordigni esplosivi, in nome dell’organizzazione terroristica ‘Stato Islamico’. Secondo i piani criminosi, dopo aver commesso l’attentato, i due avrebbero dovuto partire per l’Africa per unirsi all’organizzazione terroristica. Nel corso dell’operazione, sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno consentito di sequestrare materiale informatico e prodotti chimici, precursori per la fabbricazione di ordigni esplosivi.
Le perquisizioni – Nel corso dell’operazione, sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno consentito di sequestrare materiale informatico e prodotti chimici – precursori per la fabbricazione di ordigni esplosivi – consegnati al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche per gli accertamenti tecnici.