Polemiche per la tazza sulla Franzoni per la Festa della Mamma
È polemica per una tazza, commercializzata in occasione della Festa della mamma, che si celebra il 14 maggio, con la scritta: “Un po’ la Franzoni la capisco”.
Il riferimento è a Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne che il 30 gennaio 2002 uccise il figlio di tre anni, Samuele, in quello che divenne noto come il “delitto di Cogne”.
La tazza è stata commercializzata da Piattini Davanguardia, azienda che produce “mug” personalizzati e originali, divenuta molto nota sul web.
La tazza, neanche a dirlo, ha scatenato un putiferio. “Vi ho seguito sempre con grande entusiasmo ma questa proprio no” ha scritto una follower.
E ancora: “Veramente oscena. Non si può assolutamente scherzare su una tragedia. Un bambino è morto e voi ci fate una tazza?”.
“Quindi capite una donna che ha fracassato il cranio di proprio figlio con un mestolo perché piangeva” è un altro dei commenti che si leggono.
Annagina Totaro, proprietaria dell’azienda, ha poi replicato alle accuse: “Qui nessuno sta scherzando su una tragedia, tanto meno sta facendo ironia. Si tratta di una riflessione, punto. Avere una crisi d’ira nei confronti di un figlio è lecito così come tante mamme si sono trovate nella situazione di aver pensato ‘io lo uccido’. Noi ‘un po’’ la Franzoni la capiamo ma non giustifichiamo quello che ha fatto. Qui nessuno vuole incitare nessuno a uccidere esseri umani. Amen”.
Una risposta che non ha placato gli animi, anzi. “Toppa peggio del buco” ha commentato qualcuno. “La cosa pazzesca è che date ancora spiegazioni invece di togliere immediatamente questo schifo” ha invece replicato un altro utente.
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