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    Super Green pass, i sindacati attaccano il governo: “Discrimina i lavoratori, meglio l’obbligo vaccinale”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 4 Gen. 2022 alle 10:54

    Super Green pass, i sindacati attaccano il governo: “Discrimina i lavoratori, meglio l’obbligo vaccinale”

    “Serve un atto di responsabilità dell’esecutivo”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, tornato a chiedere l’introduzione l’obbligo vaccinale, mentre il governo discute se introdurre l’obbligo del cosiddetto green pass “rafforzato” limitato ai soli lavoratori. Una misura giudicata inadeguata anche dal segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, che come Landini chiede allo Stato di “assumersi la responsabilità”.

    “Il green pass solo per i lavoratori scarica la responsabilità dei controlli e delle sanzioni solo sui lavoratori”, ha detto Bombardieri in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. “Facciamo il caso dei dipendenti pubblici che erogano un servizio: come facciamo a essere sicuri che chi si rivolge a loro sia vaccinato? È una discriminazione al contrario”.

    In un’intervista a La Repubblica, Landini invece ha definito l’obbligo vaccinale “un atto necessario anche per richiamare a una responsabilità collettiva tutte le persone”. “Sinora il governo questa scelta non l’ha fatta. Banalmente i sindacati l’hanno proposta ad agosto”, ha detto Landini.

    “La recrudescenza del virus impone al governo un’assunzione di responsabilità. Accanto alla quale va avviata un’iniziativa pubblica di informazione, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Non ci sono alternative al vaccino”, ha affermato l’ex segretario generale della Fiom. “La nostra Costituzione prevede che si possa fare purché lo stabilisca la legge. In ogni caso proprio per questo parlo di responsabilità collettiva. Oggi la tutela della salute dipende dalla responsabilità collettiva. Dunque la tutela del diritto della salute di tutti è la condizione per essere liberi”, ha aggiunto Landini, che insieme a Bombardieri lo scorso 16 dicembre ha indetto il primo sciopero generale dal 2014, per contestare la legge di bilancio.

    “È stato uno sciopero importante e riuscito perché ha dato voce e rappresentanza al malessere sociale che c’è nel paese”, ha detto nell’intervista, dicendo di non essere d’accordo col ritenere lo sciopero “inutile”. “Quanto alla legge di Bilancio, mi limito ad osservare che ormai in tanti, dall’Ufficio parlamentare di bilancio alla Confindustria, danno ragione alle nostre critiche sulle misure fiscali che premiano i ceti medio alti e non quelli in basso”, ha detto. “È chiaro a tutti che se si vuole cambiare il nostro sistema fiscale bisogna rafforzare la lotta all’evasione e ridurre il carico su chi guadagna di meno”.

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