Pietro Carlo Artusi, 48 anni, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di avere soffocato dopo una lite la compagna, Roberta Priore, si è suicidato domenica sera nel Carcere di San Vittore. Lo riferiscono fonti penitenziarie spiegando che l’uomo si è impiccato con una corda rudimentale.
Roberta Priore, 53 anni, era stata trovata senza vita nel suo appartamento in zona Porta Vittoria.
A ucciderla, secondo gli inquirenti, il compagno: l’avrebbe soffocata con un cuscino ritrovato accanto al cadavere della donna.
A fare la tragica scoperta, nel pomeriggio di martedì 19 marzo, la figlia 22enne della donna, preoccupata dal fatto che da diversi giorni non riusciva a mettersi in contatto con la madre.
Il compagno, originario di Pistoia ma da anni residente a Milano, ha confessato dopo un lungo interrogatorio di aver ucciso la donna conosciuta alla fine del 2018: i due erano insieme da pochi mesi.
I vicini di casa della vittima hanno riferito che negli ultimi giorni avevano udito frequenti rumori dall’appartamento e litigi tra Roberta e il compagno. Nelle scorse settimane le forze dell’ordine erano intervenute più volte per sedare le tensioni tra i due.
Roberta Priore, laureata in Filosofia, alcuni anni fa aveva subito un grave lutto familiare: la figlia di 4 anni era morta dopo una caduta accidentale dalla finestra di casa al quarto piano. La madre era uscita e la baby sitter aveva lasciato la bambina da sola per andare a buttare la spazzatura.
Leggi l'articolo originale su TPI.it