Confermato il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, due dei sette ragazzi arrestati con l’accusa di aver violentato, la notte tra il 6 e il 7 luglio, una giovane di 19 anni di Palermo.
I giudici del tribunale del Riesame di Palermo, che hanno accolto la richiesta della Procura, non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione. Il tribunale, inoltre, deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cristian Barone, un altro degli indagati.
Dopo la denuncia della vittima, era finito in cella anche un minorenne, che è stato scarcerato e affidato a una comunità dopo aver parzialmente ammesso i fatti.
Una decisione che non è andata giù alla procura. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha infatti annunciato la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratta di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane debba rimanere in carcere. un video recuperato dal nucleo investigativo dei carabinieri mostrerebbe che il minorenne è stato tra i più violenti.
Nel corso della giornata di oggi, 21 agosto, in tribunale ci saranno gli interrogatori degli altri tre arrestati lo scorso venerdì, Samuele La Grassa, Elio Arnao e Christian Maronia, mentre i primi tre del gruppo erano finiti in carcere all’inizio di agosto.
Intanto i sette indagati per lo stupro di Palermo sono diventati bersaglio di insulti, ma soprattutto di minacce sui social. Decine di utenti hanno preso di mira i giovani. Minacce anche per i parenti, che adesso temono una spedizione punitiva. Linciaggio social che sarebbe partito anche per quanto fatto dopo lo stupro dai ragazzi che avrebbero diffuso il video della violenza, con frasi del tipo: “Eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei video porno”.