Stupro di gruppo, interrogata la ragazza che ha denunciato Portanova: “È scoppiata a piangere tre volte”
Quasi otto ore per rispondere a più di 90 domande sul presunto stupro di cui sono accusati il calciatore del Genoa Manolo Portanova e altri tre giovani. Si è tenuto ieri l’interrogatorio della studentessa di 21 anni che l’anno scorso ha denunciato la presunta violenza di gruppo avvenuta a Siena.
L’aggressione sarebbe avvenuta durante la notte tra il 30 e 31 maggio, dopo aver raggiunto a una festa il calciatore, con cui si era scambiata messaggi WhatsApp per almeno due settimane. La studentessa ha raccontato di essersi appartata con il difensore, ricevendo una prima visita sgradita da parte di alcuni suoi amici, che avrebbero tentato di baciarla, spingendola poi sul letto. Dopo essere stato scacciato, il gruppo sarebbe tornato poco dopo nella stanza per abusare della giovane, registrando foto e video con il cellulare.
Durante l’interrogatorio, tenuto in forma semiprotetta, la giovane ha risposto a tutte le domande della giudice dell’udienza preliminare, del suo avvocato difensore e degli avvocati di Portanova e di altri due accusati. “Ha ripercorso minuto per minuto tutta la vicenda, anche quando i difensori degli imputati hanno provato a metterla in difficoltà”, ha commentato il suo avvocato Jacopo Meini. Secondo l’avvocato di Portanova, Gabriele Bordoni, sarebbe emersi elementi “per confermare quello che abbiamo sempre sostenuto, ossia che non c’è stata violenza”. “È scoppiata a piangere tre volte quando le hanno rivolto domande su quella mezz’ora in cui è avvenuta la violenza”, ha detto Meini, “ma è stata precisa e puntuale”. “È stato un interrogatorio pesante, lunghissimo”, ha riferito Chiara Bini, avvocatessa dell’associazione “Donna chiama donna” ammessa come parte civile.
Oltre a Portanova, sono accusati anche lo zio del calciatore, Alessio Langella (24 anni) e Alessandro Cappiello, che ha 25 anni. Del quarto accusato, un 17enne, si occuperà invece il Tribunale dei minori.