Studentessa americana si lamenta dell’Italia, la replica di Amanda Knox
Una studentessa statunitense si è lamentata del suo soggiorno-studio in Italia, precisamente a Firenze, con Amanda Knox, l’americana che nel 2007 a Perugia fu accusata, successivamente incriminata e poi definitivamente assolta dell’omicidio di Meredith Kercher, che ha commentato sarcastica la riflessione della connazionale.
“Ma di cosa stai parlando? Studiare all’estero è fantastico” ha scritto sul suo profilo Twitter Amanda Knox suscitando diverse polemiche.
Girl, what are you talking about? Studying abroad is awesome!https://t.co/xlEgCKTzqg
— Amanda Knox (@amandaknox) March 15, 2023
Stacia Datskovska, questo il nome della studentessa, su Insider aveva infatti scritto un articolo lamentandosi del suo soggiorno in Italia: “Ho odiato ogni aspetto dei miei sei mesi a Firenze”.
La giovane, infatti, ha raccontato di aver vissuto in una casa vicino al centro insieme a sette persone, tutte provenienti dagli Usa, di aver passato molto tempo a studiare e lavorare e di non essersi trovata bene con i fiorentini.
“Immaginavo cene coi coinquilini, gente che mi chiamava ‘bella’, gelato che sgocciolava sulle dita, ottimo vino, prosciutto… ma quando ho terminato il semestre fiorentino sono arrivata a disprezzare i panorami, odiare le persone e non vedere l’ora di tornare al mio campus di New York” ha scritto la studentessa.
“Non è stato facile vivere con sette persone” ha aggiunto Stacia, che poi si è scagliata contro i fiorentini: “Spesso è descritto come un luogo ospitale e affascinante, ma posso portare esempi di atteggiamenti ostili da parte dei fiorentini. Una volta due donne stavano parlando di me sul bus, squadrandomi e deridendomi”.
“Ho avuto un paio di scontri verbali – ha aggiunto la studentessa – Per protesta ho iniziato a vestirmi in un modo che i locali avrebbero odiato, con capi sportivi americani e felpe con cappuccio oversize. Circa 5.000 studenti universitari americani si riversano a Firenze ogni semestre, perché i fiorentini sono ancora arrabbiati per i nostri modi, anche se non violiamo i loro diritti, la sicurezza e le comodità?”.