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    Fedeli organizzano una preghiera in streaming, ma il vescovo la vieta: “È un assembramento”

    Di Iole Perito
    Pubblicato il 22 Giu. 2020 alle 07:14 Aggiornato il 22 Giu. 2020 alle 07:47

    La storia in questione è a dir poco surreale e sembra una versione 4.0 dei romanzi di Guareschi. Però qui non si trovano un Don Camillo e un Peppone bensì una sorta di cocciuto don Camillo che, nella fattispecie, è don Luigi Renzo vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, intento a bloccare i fedeli che hanno organizzato una diretta Facebook da lui ritenuta – e non è uno scherzo da prete – “un assembramento”. Insomma, non si tratta né della satira di Lercio né di una fake news, come tiene a specificare il sito di Giornalisti Italia (“Il giornale dei giornalisti”) che riporta la notizia facendola rimbalzare dalla pagina social dove “il fatto” si è consumato.

    Tutto avviene appunto su Facebook e in particolare sul profilo del gruppo pubblico intitolato “Con Natuzza pietre vive della Chiesa”, un gruppo che conta poco più di 8mila membri e potrebbe dunque equivalere alla comunità cristiana di una media cittadina di provincia. Accade in Calabria o, per meglio dire, sul web. Sabato, attorno a mezzogiorno e mezzo, uno degli amministratori del gruppo scriveva il seguente post: “Carissimi, ricordo che oggi 20 giugno alle ore 19,30 sulla pagina Facebook ‘Con Natuzza pietre vive della Chiesa’ e sul sito della Fondazione www.fondazionenatuzza.org ci sarà la diretta streaming della Festa liturgica del cuore immacolato di Maria”.

    Una consuetudine, quella delle preghiere in streaming, acquisita proprio durante il lockdown per raggiungere i fedeli bloccati in casa dall’emergenza Covid-19, ed evidentemente portata avanti con efficacia anche nella fase 3, pensando agli ammalati, a chi è impossibilitato a uscire e poi in funzione del fatto che nelle parrocchie – lì sì – ancora oggi gli assembramenti non sono permessi e gli ingressi vengono tuttora limitati dalle norme del distanziamento sociale a favore della sicurezza. Ma… c’è un ma. Sempre sabato 20 giugno, alle 14, sulla pagina del gruppo religioso aperto nel nome della mistica di Paravati, arriva un nuovo post, questa volta senza didascalia o spiegazioni, soltanto la pubblicazione di una foto che è un comunicato stampa.

    La nota è firmata da Pasquale Anastasi, presidente della “Festa Liturgica del Cuore Immacolato di Maria” che si rivolge ai fedeli ricordando come, proprio “in ottemperanza alle disposizioni civili e religiose”, nei giorni scorsi i fedeli erano stati invitati alla recita del santissimo rosario in diretta streaming. Ma, scrive testuale Anastasi: “S. E. Mons. Luigi Renzo, con decreto emesso oggi (sabato 20 giugno, ndr) e notificatoci con urgenza, ha vietato tale atto di pietà popolare e preghiera ricordando che sono vietati gli assembramenti. Abbiamo già evidenziato a Sua Eccellenza il fraintendimento in cui è caduto e chiesto che pertanto volesse ritirare tale decreto, ciononostante, nelle more di una sua decisione, e in spirito di obbedienza al nostro Pastore, siamo costretti, con grande rammarico, ad annullare tale evento”.

    Il comunicato stampa di Anastasi campeggia inoltre sulla homepage della Fondazione Natuzza, mentre su Facebook i commenti del gruppo si sono divisi tra chi accoglie male questa illogica imposizione “dall’alto” e chi invece accetta la cosa con rassegnazione come un dogma che non si discute. Fatto sta che non è difficile intuire che il ricorso palesemente ingenuo quanto sprovveduto all’assembramento da parte di monsignor Renzo, nei confronti di un appuntamento virtuale e non fisico, celi ben più profonde divisioni che fanno riemergere passati e noti dissapori tra la Curia e la Fondazione di Paravati.

    Basta ricordare che nella spianata della Villa della Gioia a Paravati di Mileto, la stessa “Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” ha realizzato da oltre due anni la grande chiesa che la Madonna indicò a Natuzza nella sua prima apparizione nel lontano 1944, una chiesa pronta da oltre due anni eppure mai inaugurata per le suddette lotte con gli apparati ecclesiastici. Farà prima Natuzza a diventare Santa, forse, visto che il processo di beatificazione è in corso. I contrasti e le eventuali ripicche sono quindi acclarati, come suggella lo stesso Anastasi alla fine del suo comunicato stampa quando affida alla Madre Celeste i dolori dei fedeli e dice di implorarla “affinché cessi qualsiasi divisione all’interno della nostra comunità, già sufficientemente turbata dal morbo e dalle conseguenze economiche”. E pare di sentirli, i fedeli, che in coro esclamano “Amen”.

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