Azouz Marzouk, che nella strage di Erba ha perso moglie, figlio e suocera, è stato rinviato a giudizio per il reato di diffamazione ai danni di Pietro e Beppe Castagna. I fratelli della sua ex moglie lo avevano denunciato a seguito di alcune interviste rilasciate dall’uomo tunisino a radio, tv e giornali in cui affermava con convinzione che i coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati in via definitiva per la strage, erano innocenti e di conoscere i veri colpevoli dell’omicidio.
Nello specifico, aveva dichiarato al giornalista Pietro Di Marco per il24.it: “Indagate sulla famiglia, mio figlio conosceva l’assassino, basta leggersi le carte per capire che fosse qualcuno che voleva l’eredità di mia moglie”.
Il rinvio a giudizio arriva sull’onda di una campagna innocentista che ha avuto delle derive deprecabili tra cui, appunto, il sospetto adombrato da alcuni che i fratelli Castagna abbiano potuto avere un ruolo attivo nella strage. Sospetto privo di qualsiasi appiglio razionale alimentato da alcune dichiarazioni di Rosa Bazzi in carcere, da alcuni servizi insinuanti del programma Le Iene, da varia stampa e da un documentario.
A processo non andrà solo Azouz Marzouk (che è pregiudicato) ma anche il giornalista, reo, secondo il giudice, di “non aver manifestato il suo dissenso o il suo distacco rispetto al contenuto dell’intervista”. La prima udienza è fissata per il 15 marzo del 2021.
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