“Mi hanno detto di saltare sulla pancia di mio fratello e io l’ho fatto”. La ragazza di 17 anni, figlia di Giovanni Barreca, arrestata insieme al padre e ad una coppia di amici dei suoi genitori per la strage di Altavilla Milicia (Palermo), ha raccontato nel corso dell’interrogatorio quanto successo, spiegando come sono morti la madre e i due fratelli.
Dall’interrogatorio è emerso un racconto lucido delle sevizie. “Prima hanno torturato la madre per una settimana – si legge nell’ordinanza di Custodio cautelare -. Poi la coppia avrebbe chiesto alla giovane di partecipare attivamente alle torture per il bene della famiglia”. La ragazza è ritornata più volte su un punto: “A casa c’erano i demoni. Massimo e Sabrina hanno fatto le torture proprio per liberare la nostra casa dl demonio”.
Il racconto della 17enne prosegue con altri dettagli macabri: “Emmanuel è stato costretto a bere caffè e latte in grandi quantità. Glielo hanno iniettato in bocca. Kevin è stato l’ultimo a morire, lo avevano legato con una catena arrugginita. Gli adulti mi hanno detto di saltargli sulla pancia e io l’ho fatto”.
“Erano tutti preda di un delirio mistico”, ha invece detto il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio. “Il rito collettivo era iniziato da un mese – ha spiegato il magistrato – e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”.