Strage del bus a Mestre, ci sono i primi tre indagati
Ci sono i primi indagati per la strage di Mestre. Ieri sono stati consegnati tre avvisi di garanzia per il gravissimo incidente dello scorso 3 ottobre, in cui 21 persone hanno perso la vita e 15 sono rimaste ferite.
A riceverli due dipendenti del comune di Venezia e l’amministratore delegato de La Linea, la società che gestiva il bus elettrico precipitato per oltre dieci metri dal cavalcavia superiore di Mestre.
Il mezzo stava riportando i passeggeri, tutti turisti, al camping Hu di Marghera, dopo una giornata trascorsa tra San Marco e Rialto.
Secondo quanto riporta Il Gazzettino, i due dipendenti comunali indagati dirigono rispettivamente il settore Viabilità e mobilità per la terraferma e il settore Manutenzione viabilità stradale.
Nei loro confronti la pm Laura Cameli ipotizza i reati di omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.
Oggi è prevista la nomina del perito che dovrà svolgere l’accertamento tecnico irripetibile per la ricostruzione della dinamica dei fatti. In particolare sarà esaminata la strada e le barriere presenti sul luogo dell’incidente.
Intanto sono scesi a 13 i pazienti ricoverati in Italia per l’incidente. Una francese di 21 anni ha lasciato l’ospedale di Dolo ed è stata trasferita presso la struttura sanitaria di Strasburgo. Per oggi è programmato il trasferimento all’estero dei due fratellini tedeschi, di 4 e 13 anni, che raggiungeranno l’ospedale di Lipsia per essere avvicinati ai loro familiari.
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