Strage Capaci, il pentito: ex poliziotto mise l’esplosivo per uccidere Falcone
Un pentito di mafia parla della partecipazione di un ex poliziotto alla preparazione dell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992 in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e tre uomini della scorta. È quanto rivela oggi il quotidiano Repubblica in un articolo a firma di Salvo Palazzolo. A fornire informazioni sulla strage e sul coinvolgimento di un uomo che aveva fatto parte delle forze dell’ordine Pietro Riggio, 54 anni, che collabora con la giustizia dal 2009.
Il pentito, ex agente di polizia penitenziaria ed ex mafioso di Caltanissetta, alcuni mesi fa, dopo la sentenza sulla trattativa tra Stato e mafia, ha chiesto di tornare di nuovo davanti ai magistrati che indagano sugli attentati a Falcone e a Paolo Borsellino.
Riggio ha intenzione di parlare di un poliziotto chiamato “turco”. “Mi ha confidato – sono le parole messe a verbale davanti ai pm di Caltanissetta, riportate da Repubblica – di aver partecipato alla fase esecutiva delle strage Falcone, si sarebbe occupato del riempimento del canale di scolo dell’autostrada con l’esplosivo, operazione eseguita tramite l’utilizzo di skate-bord”.
Si tratta di affermazioni pesanti, perché fino ad oggi le sentenze annoverano solo uomini delle cosche a preparare la strage nei pressi all’autostrada dove fu ucciso Falcone.
Ai magistrati Riggio ha spiegato anche perché le dichiarazioni sono arrivate a distanza di molti anni. “Fino ad oggi ho avuto paura di mettere a verbale certi argomenti, temevo ritorsioni per me e per la mia famiglia. Ma, adesso, i tempi sono maturi perché si possano trattare certi argomenti”, riporta ancora Repubblica.