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    Stop alle mascherine all’aperto dai primi di luglio: in settimana il parere del Cts

    In arrivo meno dosi Pfizer a luglio. Figliuolo: "Possibile comunque immunizzazione 80% vaccinabili a settembre"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 20 Giu. 2021 alle 10:00

    Da domani, lunedì 21 giugno, quasi tutto il Paese (ad eccezione della Val d’Aosta) sarà zona bianca, dove si applicheranno le misure meno restrittive. Sparirà il coprifuoco e riapriranno praticamente tutte le attività, nel rispetto dei protocolli, mentre resterà solo l’obbligo di distanziamento e mascherine. Ma anche su questo fronte potrebbero arrivare presto delle novità: si avvicina infatti il momento in cui potremo toglierci la mascherina all’aperto. Il governo si sta muovendo per ottenere un parere formale al Comitato Tecnico-Scientifico sull’argomento e la decisione è attesa già per la prossima settimana.

    Via le mascherine all’aperto a luglio

    Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha inviato una richiesta di parere formale al Cts “relativamente alle modalità e ai termini della permanenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto”, come ha reso noto il ministero. Il comitato si riunirà in settimana e darà quindi il suo parere.

    Difficilmente i tecnici non daranno il via libera all’uso all’aperto, nonostante i timori per l’eventuale arrivo anche in Italia della variante Delta. Un rischio che ha spinto il ministero della Salute a imporre 5 giorni di quarantena per chi arriva dal Regno Unito, dove questo ceppo è ormai volto diffuso, a partire dal 21 giugno.

    La rimozione dell’obbligo delle mascherine potrebbe quindi arrivare già per i primi giorni di luglio – si pensa a una data dall’1 al 5, o comunque non dopo il 12 – in anticipo rispetto ai tempi inizialmente pronosticati (alcuni esponenti del Cts avevano infatti parlato della seconda metà del mese). Le mascherine resteranno invece obbligatorie al chiuso e nei casi in cui non sarà possibile mantenere le distanze.

    L’accelerazione nei tempi sull’eliminazione delle mascherine all’aperto è stata dovuta alla spinta dei provvedimenti simili annunciati in altri Paesi Ue, come Spagna e Francia (qui i Paesi in cui l’obbligo è stato già rimosso), mentre in altre nazioni, come Regno Unito, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera e alcuni lander della Germania non è stato mai imposto di indossare le mascherine all’aperto.

    Meno dosi Pfizer a luglio. Figliuolo: “Immunizzazione 80% vaccinabili a settembre”

    Il commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo intanto ha annunciato che le consegne di dosi di Pzifer del mese di luglio, preventivate alle Regioni, saranno leggermente inferiori rispetto al previsto, ma che sarà comunque possibile raggiungere l’obiettivo dell’immunizzazione dell’80 per cento dei vaccinabili entro settembre grazie alle dosi disponibili.

    “Le consegne di dosi di Pfizer del mese di luglio, preventivate alle Regioni, sebbene siano leggermente inferiori all’auspicato sono sostanzialmente in linea con le previsioni”, ha spiegato il commissario. “Non vanno confrontate con quelle di giugno che comprendevano anticipi di forniture. Per questo la quantità complessiva di vaccini disponibile entro settembre consentirà comunque di raggiungere l’obiettivo di immunizzare nei tempi previsti l’80 per cento della platea dei vaccinabili”, ha aggiunto.

    La campagna vaccinale in Italia ormai si regge quasi interamente su Pfizer, dopo che AstraZeneca e Johnson&Johnson sono stati riservati agli over 60 (Moderna non è mai stato un fornitore con numeri importanti). La casa farmaceutica guidata da Albert Bourla ha fornito alcune stime agli investitori finanziari su quanto conta di incassare grazie alla partita dei vaccini: 26 miliardi di dollari. Ai quali vanno aggiunti i ricavi ottenuti grazie a tutti gli altri farmaci di sua produzione.

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