Chi è Stefano Feltri, il direttore di “Domani”
Dal 15 settembre 2020 in tutte le edicole italiane è possibile acquistare, al prezzo di 1 euro, “Domani”, il nuovo quotidiano di Carlo De Benedetti che nasce sul web (dominio: editorialedomani.it) ma punta anche sul cartaceo. Ma a chi è stata affidata la direzione del giornale? Il direttore di “Domani” è Stefano Feltri, 36 anni. Lo diciamo subito: non è parente di Vittorio Feltri. Stefano, laureatosi alla Bocconi, ha iniziato la carriera giornalistica nella Gazzetta di Modena. Dopo alcuni stage a Radio 24 e al quotidiano Il Foglio, viene assunto da Il Riformista. Dal 2009 lavora a Il Fatto Quotidiano, dove per cinque anni ha curato la sezione economica. Dal novembre 2011 è invitato dalla Rai a condurre per una settimana all’anno la trasmissione radiofonica Prima pagina, su Radio 3.
Dal 2012 al 2014 fa parte della squadra di collaboratori di Otto e mezzo di Lilli Gruber. A febbraio 2015, dopo la nomina di Marco Travaglio a direttore, Feltri diventa vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, carica che mantiene fino alla fine di luglio 2019. Da agosto 2019 a giugno 2020 ha diretto il sito ProMarket.org creato dallo Stigler Center, il centro di ricerca guidato dal professor Luigi Zingales presso la University of Chicago – Booth School of Business. Per un anno ha vissuto a Chicago, da dove ha scritto per il Fatto Quotidiano di economia e di America.
“Siamo il primo giornale nato dopo e durante la pandemia e andiamo ad occupare uno spazio vuoto da due punti di vista: ci posizioniamo nell’area larga del centrosinistra senza nostalgie ma anche senza l’ossessione di andare verso il centro o verso destra come altri giornali; perché nasciamo in un mondo diverso, dove c’è una richiesta di informazione più precisa, accurata, più indipendente – ha detto in un’intervista a primaonline.it -. Durante la pandemia abbiamo visto quanto questo sia importante, quanto sia facile per la politica, il Governo, qualsiasi potere di condizionare”.
“Oggi i giornali devono essere più ‘orizzontali’ – ha detto il direttore di “Domani”, Stefano Feltri -, non nel senso che ognuno fa il giornalista ma nel senso che ognuno ha delle competenze da fornire e su temi molto complessi bisogna mettere in campo tutte le energie possibili, i giornali funzionano se sono comunità di intelligenze. Domani sarà un giornale accessibile a tutti, cercheremo di scrivere in modo comprensibile eliminando tutte quelle complessità che ci sono negli altri giornali come, ad esempio, la moltiplicazione di pezzi sullo stesso argomento, poi avremo inchieste, analisi, pagine culturali dove invece di commentare la cultura degli altri cercheremo di produrla noi con i nostri collaboratori, scrittori e intellettuali”.