Brescia, professori salvano studentessa pachistana da nozze combinate
Una bambina pachistana promessa in sposa dai parenti in un matrimonio combinato è stata salvata dai professori della sua scuola, che hanno denunciato la vicenda alle forze dell’ordine e evitato le nozze.
È accaduto nel bresciano, dove la sedicenne originaria del Pakistan doveva sposare, secondo quanto stabilito dai genitori, un uomo più grande di lei.
Ma la ragazza non ha accettato la decisione della famiglia.
Desiderosa di continuare il percorso di studi e trovare un lavoro, ha confessato tutto ai professori della scuola superiore in cui studia, i quali si sono rivolti alla polizia: la sposa bambina è stata salvata.
Ora la giovane studentessa è stata allontanata dai parenti e posta sotto protezione per evitare che questi la costringano nuovamente a sposarsi.
Le nozze infatti sono state annullate dopo l’intervento delle forze dell’ordine.
In Pakistan il matrimonio precoce è stato dichiarato illegale da quando il Senato, ad aprile 2019, ha approvato una legge che modifica l’età minima per contrarre matrimonio, elevandola da 16 a 18 anni, portando così il paese al passo con altri Stati musulmani come Turchia, Egitto e Bangladesh.
La riforma, pensata per ridurre “il rischio del matrimonio infantile prevalente nel Paese” e salvare “la donna dallo sfruttamento”, è stata proposta al Senato dalla senatrice Sherry Rehman.
Chi contravviene alla legge può essere punito fino a 3 anni di carcere e con una multa di almeno 100mila rupie (630 euro).