Sparo a Capodanno, Pozzolo indagato per lesioni aggravate. Il deputato FdI invoca l’immunità parlamentare per non consegnare i vestiti
Si è rifiutato di consegnare i vestiti ai carabinieri, invocando l’immunità parlamentare. Dopo lo sparo esploso nella notte di Capodanno, il deputato Emanuele Pozzolo si è sottoposto al test per rilevare residui di polvere da sparo (stub) ma ha poi scelto di invocare le prerogative del suo incarico di parlamentare, rifiutando di consegnare gli abiti che indossava quella notte.
È quanto emerge dalle indagini sulla festa di Capodanno di Rosazza (Biella), dove un 31enne è stato ferito da una calibro 22 appartenente al deputato di Fratelli d’Italia. L’uomo ferito a una gamba è il genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, tra gli invitati alla festa. Pozzolo, che ha dichiarato di non aver sparato, è indagato dalla procura di Biella per lesioni aggravate.
I carabinieri, che hanno già ascoltato Pozzolo per diverse ore, stanno raccogliendo le testimonianze per capire cosa sia avvenuto durante la festa. Lo sparo sarebbe avvenuto all’interno dei locali della Pro loco che erano stati affittati dalla sindaca Francesca Delmastro per ospitare la festa di Capodanno: presenti il fratello Andrea con la famiglia, gli uomini della scorta e altri amici.
Sulle mani e sui vestiti di Pozzolo è stato eseguito l’esame scientifico per rilevare la polvere da sparo. Secondo Repubblica, il giubbotto, la felpa di pile e i jeans analizzati non sono stati consegnati ai carabinieri visto il rifiuto del deputato, che ha invocato l’immunità prevista dall’articolo 88 della Costituzione.
A Pozzolo sarà comunque revocato il porto d’armi. Lo ha deciso la prefettura di Biella, mentre l’arma è stata sequestrata dai carabinieri la notte dell’1 gennaio.
Da parte del 31enne rimasto ferito non è stata presentata alcuna querela. L’uomo, subito soccorso nella notte dell’1 gennaio, è stato dimesso già nella giornata di ieri dall’ospedale di Ponderano (Biella).