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    Spari contro i migranti, la Procura di Agrigento chiede di indagare la Guardia costiera libica

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 9 Lug. 2021 alle 10:22

    Spari contro i migranti, la Procura di Agrigento chiede di indagare la Guardia costiera libica

    La procura di Agrigento ha chiesto di indagare gli uomini della Guardia costiera libica dopo che la scorsa settimana hanno aperto il fuoco contro un’imbarcazione che trasportava 62 migranti a bordo, come denunciato in un video ripreso dalla ong Sea-Watch.

    Il procuratore Luigi Patronaggio ha scritto alla ministra di Grazia e giustizia Marta Cartabia chiedendo per la prima volta l’autorizzazione a procedere contro uomini della Guardia costiera libica, secondo quanto riportato da La Repubblica, dopo aver acquisito il filmato ripreso dal’aereo “Seabird” della ong, che mostra l’equipaggio della motovedetta libica sparare colpi di arma da fuoco e lanciare oggetti contro i migranti. L’ipotesi di reato è quella di tentato naufragio.

    Un attacco “brutale” lo ha definito Sea-Watch, che ha presentato un esposto presso la procura di Agrigento in cui ha indicato i piloti di Seabird come testimoni dei fatti, avvenuti il 30 giugno scorso.

    “Nel nostro video si vede chiaramente la cosiddetta Guardia costiera libica che spara due colpi in direzione della barca di legno”, ha dichiarato Sea-Watch, aggiungendo che sull’imbarcazione erano presenti diversi bambini. “Più volte l’equipaggio della [motovedetta] Ras Jadir ha lanciato oggetti contro le persone a bordo e cercato di speronare la barca di legno e di ‘prenderla’ con una fune”, ha detto l’ong, sostenendo di aver avvertito le autorità maltesi della presenza dell’imbarcazione nella zona Sar di Malta. ”Ci hanno detto che per il momento non sarebbero venuti in aiuto dei rifugiati ma avrebbero ‘indagato’. Alla fine, hanno riattaccato quando li abbiamo informati che un possibile respingimento in Libia da parte della vicina nave Ras Jadir sarebbe stato illegale”.

    Dopo la diffusione delle immagini, la Marina libica ha dichiarato per la prima volta di aver avviato un’indagine interna, affermando che sono state messe in pericolo le vite dei migranti e dei membri dell’equipaggio della motovedetta stessa “in quanto non sono state seguite le misure di sicurezza e sono stati utilizzati anche dei colpi di avvertimento”

    L’imbarcazione è poi riuscita ad arrivare qualche ora dopo a Lampedusa, da dove i migranti sono stati trasferiti su alcune navi a largo di Agrigento per completare il periodo di quarantena. Sea-Watch .

    La nave della Guarda costiera libica ripresa dal video è una delle motovedette donate dall’Italia al governo libico nel 2017.

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