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    Sparava sui braccianti per farli lavorare di più: imprenditore arrestato a Terracina

    L'uomo, inoltre, avrebbe più volte minacciato i lavoratori stranieri puntando loro l'arma alla gola

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 12 Ott. 2019 alle 21:04 Aggiornato il 14 Ott. 2019 alle 10:30

    Sparava sui braccianti per farli lavorare di più: imprenditore arrestato

    Con un fucile a pompa sparava sui braccianti per farli lavorare di più: l’incredibile vicenda è avvenuta a Terracina, in provincia di Latina, con l’imprenditore che è stato arrestato dalle forze dell’ordine.

    Le indagini della polizia sono iniziate in seguito alla segnalazione di cinque braccianti agricoli di origini indiane, i quali hanno raccontato le ripetute minacce subite dal loro datore di lavoro.

    L’uomo, infatti, in diverse occasioni ha sparato diversi colpi d’arma da fuoco a scopo intimidatorio. Inoltre, secondo quanto affermato dai braccianti, lo scorso 10 ottobre, dopo il licenziamento di uno dei suoi dipendenti, l’imprenditore avrebbe dato in escandescenza, presentandosi presso l’alloggio dei braccianti e facendo fuoco all’indirizzo di alcuni di essi, senza colpire nessuno.

    L’uomo, inoltre, ha minacciato i lavoratori stranieri puntando loro l’arma alla gola.

    Quando la polizia ha fatto irruzione nel suo appartamento, l’imprenditore non ha opposto resistenza. Tuttavia, l’uomo ha tentato di simulare un furto del fucile a pompa che utilizzava per intimidire i braccianti nel tentativo di depistare le indagini.

    L’arma, però, è stata successivamente recuperata e sequestrata.

    Ora, l’imprenditore dovrà rispondere dei reati di  sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l’utilizzo di arma da fuoco (fucile a pompa), lesioni personali, detenzione abusiva di munizionamento, omessa denuncia di materie esplodenti, avendo sottoposto manodopera (braccianti agricoli di nazionalità indiana) a condizioni lavorative degradanti nonché corrispondendo loro retribuzioni difformi dalla normativa vigente.

    L’episodio di cronaca è stato commentato anche dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, che ha affermato: “Una delle ragioni per cui siamo chiamati a stroncare il caporalato è la degenerazione di ogni tipo a cui caporali e imprese senza scrupoli si sentono autorizzati. Abbiamo un’ottima legge che va applicata per intero”.

    La ministra Bellanova a TPI: “Anche io sono stata sfruttata nei campi, ho visto morire braccianti davanti i miei occhi. La sfida al caporalato è la mia vita”
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