Sparatoria Napoli arrestato killer – Il 10 maggio è stato fermato l’uomo che il 3 maggio a Napoli ha aperto il fuoco contro Salvatore Nurcaro in piazza Nazionale e che poi ha colpito anche Noemi, la bambina di 4 anni ricoverata in terapia intensiva.
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È stata fermata anche una seconda persona accusata di aver offerto protezione al killer, che era stato identificato già l’8 maggio grazie alle telecamere di videosorveglianza.
La sparatoria – Il 3 maggio un uomo, identificato solo giorni dopo dagli inquirenti grazie ai video delle telecamere di sorveglianze della zona, ha sparato contro Salvatore Nurcaro in pieno centro di Napoli, in piazza Nazionale, ferendo anche altre due persone: una bambina di 4 anni e sua nonna. La piccola è stata ricoverata in codice rosso e da giorni è in condizioni critiche.
Nurcaro, vero bersaglio della sparatoria, è stato raggiunto da sei proiettili ed è stato ricoverato in gravi condizioni.
Noemi – L’attenzione dell’opinione pubblica si è subito diretta verso la piccola Noemi, che a soli 4 anni è rimasta coinvolta nella sparatoria e che da giorni lotta tra la vita e la morte.
Secondo quanto riportato nel bollettino medico pubblicato il 9 maggio, vi è un “lieve e graduale miglioramento della funzione respiratoria” di Noemi. (Qui le ultime news sulle condizioni di Noemi)
Gli insulti – Nonostante la gravità delle condizioni in cui versa la bambina, sui social sono stati diffusi dei messaggi contro la piccola, come segnalato dallo sportello “Difendi la città” del comune di Napoli.
“Spero che crepi, una napoletana di meno”. E ancora: “Morti di fame, puzzate, fate una bella guerra tra voi così sparano ancora ad altri bambini”. Sono questi alcuni dei messaggi che è possibile leggere in rete contro la bambina.
Il corteo contro la Camorra – Il 5 maggio centinaia di cittadini hanno manifestato per le strade di Napoli contro la camorra sotto lo slogan “DisarmiAMO Napoli”. Tra i presenti c’era anche Antonio Piccirillo, figlio di un boss della città che ha alzato la voce contro le sparatorie tra clan che continuano a insanguinare il centro storico della città [chi è Antonio Piccirillo].
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