Parla il presunto spacciatore citofonato da Salvini
Lo abbiamo visto tutti il video dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini che ieri, martedì 21 gennaio, verso sera si presenta sotto casa di un cittadino nella zona periferica del Pilastro a Bologna con un’armata di giornalisti e suoi seguaci. Accompagnato da una signora che vive nei dintorni, Salvini citofona al presunto spacciatore e chiede di poter salire in casa. Tutto questo in diretta Facebook.
Il leader della Lega nel video pronuncia i nomi di queste persone e mostra i palazzi in cui vivono questi presunti spacciatori.
Al citofono risponde un uomo di origine tunisina e Salvini dice: “Buonasera. Lei è al primo piano? Ci può far entrare cortesemente? Perché ci hanno segnalato una cosa sgradevole e volevano che lei la smentisse, ci hanno detto che da lei parte lo spaccio del quartiere. Giusto o sbagliato?”. Salvini viola la privacy e fai i nomi di queste persone davanti alle telecamere.
La signora che ha portato Salvini sotto quel palazzo dice che è il figlio che spaccia, ma che ogni tanto lo fa anche il padre. Salvini citofona di nuovo: “Io volevo entrare da lei. Voglio riabilitare il buon nome della sua famiglia, perché c’è qualcuno che dice che lei e suo figlio spacciate”.
I giornalisti di Fanpage.it hanno incontrato il presunto spacciatore citofonato da Salvini. È un ragazzo di 17 anni. Minorenne. “Io non faccio queste cose, mio padre lavora. Sono minorenne, vado a scuola, faccio la vita normale di tutti gli studenti”, racconta.
“Mio padre è rimasto male”, dice il ragazzo. “Si spacca il c**o, vai a vedere adesso. Vai in casa e vedi i vestiti di Bartolini”. “Ho precedenti, ma sono pulito da un bel po’” aggiunge il fratello maggiore.