Nel pomeriggio di martedì 13 aprile si è svolta una riunione al ministero della Salute con l’Aifa sullo sfondo della notizia arrivata da oltreoceano, dove il vaccino monodose di Johnson & Johnson è stato sospeso su richiesta dalla Food and Drug Administration e dei Centers for Disease Control and Prevention, la massima autorità dello Stato americano in materia di controllo sulla sanità pubblica. La sospensione negli Usa ha provocato anche un rinvio delle consegne in Europa da parte dell’azienda, motivo per cui si è reso necessario un vertice al ministero.
“Abbiamo fatto una riunione oggi pomeriggio con i nostri scienziati, con l’Agenzia italiana del farmaco, chiaramente siamo in collegamento con l’agenzia europea e valuteremo nei prossimi giorni appena Ema e gli americani ci daranno notizie più formali e definitive quale sarà la strada migliore” ha dichiarato il ministro della Salute Speranza durante la registrazione di Porta a Porta.
“Io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante” ha aggiunto il ministro sottolineando che la decisione statunitense di sospendere il vaccino è “anch’essa precauzionale. Il nostro auspicio è quello di poter sciogliere al più presto quei nodi per usare anche questo vaccino che sarebbe il quarto”.
Dagli Usa all’Australia
La decisione delle autorità americane per la sospensione precauzionale del vaccino è dovuta ad alcuni casi di trombosi avvenuti in 6 persone che avevano ricevuto il vaccino. La stessa azienda produttrice del vaccino è intervenuta, sottolineando che il nesso trai coaguli e il farmaco non è stato dimostrato e che i casi sono stati “rari”. “Al momento nessun nesso causale chiaro è stato determinato fra i rari eventi tromboembolici segnalati e il vaccino anti Covid di Janssen”, dicono le aurità Usa.
In precedenza si era saputo che l’Australia si era rifiutata di acquistare il vaccino J&J, per il fatto che le autorità non volevano avere un altro siero anti-Covid basato sulla piattaforma dell’adenovirus. E in Italia? Proprio oggi all’hub nazionale della Difesa a Pratica di Mare è atteso l’arrivo delle prime 184mila dosi del vaccino J&J.
Aifa e AstraZeneca
Nel frattempo l’Aifa ha pubblicato una nota sul proprio sito relativa al vaccino Vaxzevria, in cui considera “plausibile” il nesso tra il vaccino di AstraZeneca ed i casi di trombosi, sottolineando però come queste reazioni avverse siano “molto rare” anche se “hanno superato quanto atteso nella popolazione generale”.
Infine l’Aifa raccomanda l’uso di questo vaccino in linea con le indicazioni nazionali (fascia d’età superiore a 60 anni) e invita il personale sanitario a “vigilare su segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia e informare di conseguenza i vaccinati.”
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