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    Sos Mediterranée ha soccorso 50 migranti al largo della Libia, appello al nuovo governo: “Salvateci”

    Migranti soccorsi in mare Credit: Twitter

    È il primo caso di soccorso nel Mediterraneo da parte di una ong con il nuovo governo Conte

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 9 Set. 2019 alle 09:15 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:19

    Sos Mediterranée ha soccorso 50 migranti al largo della Libia, appello al nuovo governo: “Salvateci”

    L’Ong Sos Mediterranée ha soccorso 50 migranti in acque internazionali, fuori dalle coste della Libia, nella serata di domenica 8 settembre.

    Sos Mediterranée, il salvataggio

    L’annuncio arriva in serata su Twitter: “Abbiamo appena salvato 50 persone a bordo di una imbarcazione in pericolo. Il salvataggio ha richiesto tre ore: adesso 12 bambini e una donna incinta sono in salvo a bordo della Ocean Viking”. 

    È il primo caso dal giorno del giuramento del nuovo governo Conte bis di una nave di salvataggio Ong che si trova con dei migranti a bordo non lontano dalle coste italiane.

    La Alan Kurdi al largo di Malta

    Nel frattempo la Alan Kurdi, la nave della ong tedesca Sea-Eye, si trova al largo delle coste di Malta con a bordo 8 migranti. Gorden Isler, portavoce della Ong, ha chiesto ancora una volta di poter sbarcare: “Ci rivolgiamo al governo maltese affinché metta fine a questa indegna situazione di stallo”.

    Le condizioni mediche delle persone ancora a bordo stanno peggiorando di giorno in giorno e la Sea-Eye ha fatto ricorso contro il blocco. “Siamo certi che il tribunale maltese confermerà la giurisdizione delle autorità maltesi nei prossimi giorni”, spiegano dalla Ong, minacciando possibili ulteriori azioni legali se invece il blocco dovesse essere confermato.

    > Sulla Alan Kurdi i migranti tentano il suicidio, ma al Viminale non c’è più Salvini: ora di chi è la colpa? (di G. Cavalli)

    L’appello al nuovo governo

    Cecilia Strada, ex presidente di Emergency, sostiene che “Malta dovrebbe indicare un porto sicuro ma non lo fa, l’Italia ha ribadito il divieto d’ingresso” e lancia un messaggio al nuovo esecutivo:  “Il governo italiano potrebbe fare un gesto adottando un decreto interministeriale come quello che hanno firmato i tre ministri per vietare l’ingresso dell’Alan Kurdi.  La discontinuità si segna in vari modi, non solo non fermando le navi in arrivo ma anche dando il proprio contributo a far sbarcare i migranti. Quello che ora si pretende dal nuovo governo è il ripristino della legalità internazionale, della tutela dei diritti umani fondamentali cancellando i decreti sicurezza”.

    Anche Riccardo Magi, deputato di +Europa, chiede un’opposizione netta alla politica dei porti chiusi al governo Cinque Stelle-Lega: “Non è scimmiottando Salvini che si recupera terreno politicamente. Non bisogna avere paura di perdere il consenso. Rivedere i decreti sicurezza è necessario ma non sufficiente”.

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