Sicilia, i deputati dell’Ars si confermano l’aumento di stipendio: guadagneranno 890 euro al mese in più
I parlamentari siciliani non cedono. L’Assemblea regionale siciliana ha confermato l’aumento da 890 euro per adeguare al costo della vita gli stipendi dei parlamentari. Una scelta che aveva suscitato qualche polemica negli scorsi giorni, fino all’intervento di Giorgia Meloni che avrebbe espresso il proprio disappunto per la scelta.
Da qui la decisione di sottoporre a voto segreto un emendamento per abrogare la legge del 2014 che aveva introdotto la rivalutazione delle retribuzioni al costo della vita, pari attualmente a 11.100 euro al mese, tra indennità e diaria. La proposta per abolire l’adeguamento, presentata da Cateno De Luca, leader del gruppo Sud chiama Nord, era stata appoggiata anche dai deputati del Movimento 5 Stelle e dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza. Contrari invece alcuni esponenti di Forza Italia e Partito democratico.
Nel suo intervento, il dem Antonello Cracolici ha ricordato che misure simili sono previste per i consiglieri regionali di altre regioni, come Trentino Alto-Adige, Umbria, Lazio e Sardegna. Il forzista Gianfranco Miccichè ha chiesto il voto segreto accusando Roma di interferire nelle scelte siciliane. “Siamo considerati lo schifo del Paese, qualsiasi cosa facciamo. Basta. Con l’indennità da parlamentare arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva. Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un polverone su un automatismo”, ha detto l’ex ministro. “Avrei evitato di chiedere il voto segreto, purtroppo però in quest’aula ci sono colleghi che hanno paura della demagogia“. Alla fine la proposta è stata bocciata con 29 voti contrari e 24 favorevoli.