Selvaggia Lucarelli e il matrimonio saltato a Torino: “È violenza”
Anche Selvaggia Lucarelli commenta la plateale rottura avvenuta tra Massimo Segre e Cristina Seymandi e ormai sulla bocca di tutti.
L’uomo, infatti, ha lasciato la compagna durante la festa organizzata per annunciare il loro matrimonio a causa, a detta di lui, dei tradimenti di lei. Una vicenda diventata virale sui social anche grazie a un video, realizzato da uno dei presenti, che ha reso noto il fattaccio.
La giornalista, che si trova in vacanza in Colombia, ha voluto dire la sua in un post pubblicato sul suo profilo Instagram nel quale ha duramente criticato Massimo Segre.
“Non potevo credere neanche ai commenti che leggevo, anche di alcune persone amiche, che ‘bravo’ ‘campione’ ‘grande’. Io non so in che mondo viviate voi, ma temo che ormai l’idea che tutto vada esibito in pubblico, dalle proposte di matrimonio alle ecografie dei figli alle vendette sentimentali vi abbia preso un po’ la mano” ha scritto Selvaggia Lucarelli.
E ancora: “Questo boomer passivo aggressivo si è scritto il suo fogliettino giorni prima continuando a organizzare la festa di annuncio nozze con la freddezza del serial killer. Non poteva lasciarla come si fa in un mondo civile in cui i problemi personali, anche i più drammatici, si risolvono in privato”.
“No, doveva prendersi la scena. Doveva umiliarla davanti a tutti perché lui è stato umiliato e merita un risarcimento pubblico. Un risarcimento che si nutre della distruzione della reputazione di lei con tanto di frasette che trasudavano finta benevolenza da “ti auguro felicità col tuo avvocato a ‘la tua meravigliosa figlia’, figlia così meravigliosa da meritare questa valanga di merda di riflesso, immagino”.
La riflessione di Selvaggia Lucarelli continua: “E poi l’ultima concessione paternalistica, che arriva dopo il pestaggio virtuale in pubblico, e cioè: se vuoi poi vedrò come farti lavorare ancora con me. Della serie: io maschio potrei anche concederti questo, dall’alto della mia posizione e della mia benevolenza. A voi che applaudite al maschio in camicia bianca col microfono, ricordo una cosa: questa roba è violenza. Lo è nella maniera più subdola perchè mascherata da slancio d’orgoglio dell’uomo ferito”.
“Questo però è tutto tranne un uomo ferito. Non agisce da uomo ferito. È un narciso pieno di sè che ha pianificato una vendetta con lucidità e umilia lei per riparare non un dolore ma una ferita narcisistica. E infatti la riparazione avviene in pubblico, perché di quello ha bisogno: non di raccontare la sua sofferenza, ma di vincere. Uccidendo lei. Se fosse stato dolore, sarebbe bastata una stanza di casa. Voi applaudite pure, ma a me quell’uomo con la calma feroce del rettile fa più paura delle corna”.